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Giornalismo investigativo, il caso di Alexey Navalnij e RosPil.info

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In pericolo? Alexey Navalnij, noto giornalista investigativo russo

C’è in Russia un giornalista, Alexey Navalnij, che ha fatto del giornalismo investigativo la sua macchina da guerra contro la corruzione. Visti i precedenti, la sua speranza è di essere così noto da non poter essere eliminato.
Dopo un blog su LiveJournal, seguitissimo, ora ha aperto un sito, RosPil, che è caso di giornalismo investigativo sui generis, documentale: un archivio aperto sul malcostume amministrativo.

Forte della sue competenze legali (è avvocato), Navalnij esamina e mette in rete centinaia di contratti sospetti, segnalando costi ingiustificati e clausole irregolari, nel segno della trasparenza e della legalità.
I suoi articoli su RosPil hanno già provocato l’annullamento di contratti pubblici per 7,6 miliardi di rubli (265 milioni di dollari). Un primato mondiale.

RosPil
Una pagina del sito RosPil, con la foto di un contratto sotto accusa (pagina tradotta dal russo)

Il giornalismo investigativo di RosPil

Così come Assange e Wikileaks, Navalnij ha elaborato un giornalismo investigativo caratteristico per RosPil: toni bassi, fatti, documenti.
Sotto la sua lente, la pubblica amministrazione, le banche e le grandi aziende. Avversari pericolosi, in Russia più che altrove.

In un articolo pubblicato la settimana scorsa su RosPil, Navalnij denuncia il prezzo di 25 milioni di rubli per un portale Internet, riportanto le foto del contratto con evidenziate le clausole di comodo.

La Russia è uno dei pochi paesi al mondo a scivolare costantemente nella classifica annuale di Transparency International. La corruzione ha raggiunto estremi tali che le tangenti possono superare il 50% di quello che lo Stato spende. Naturalmente anche i politici denunciano la corruzione e lo stesso presidente Dmitry Medvedev ha lamentato che circa un trilione di rubli (33 miliardi di dollari), scompare ogni anno dai contratti governativi,  in forma di tangente.

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Alexey NavalnijLa storia di Alexej Navalnij

Navalnij è nato nel 1976 a Butyn, “città inaccessibile” situata nel distretto di Mosca, riservata ai soli militari (il padre era nell’Armata rossa), e alle loro famiglie.
Trascorre infanzia e adolescenza in altri fortini militari, poi s’iscrive all’Università di Mosca, dove si laurea in legge nel 1998. È durante gli studi che, lavorando in un’agenzia immobiliare per mantenersi, comincia a vedere come vanno, vengono e spariscono i soldi nella Russia post-comunista.
Nel 2005 aderisce al movimento Da!, votato alla costruzione della democrazia dal basso. Due anni più tardi, infine, parte la sua crociata anticorruzione. Come avvocato, è abituato a cercare prove per le sue tesi. Il risultato è su RosPil: un giornalismo investigativo che mette con le spalle al muro politici, amministratori, industriali.

Natalia Casale & staff

Sul giornalismo investigativo in Russia, vedi anche “Giornalisti uccisi, il triste primato dell’ex Unione sovietica. Sono 294 tra fotografi e operatori radio-televisivi, i reporter uccisi dal 1993 al 2009. Un’inchiesta li racconta” (Corriere della Sera).

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