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Lo conosci il crowdfunding?

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Come raccogliere fondi per sviluppare un progetto innovativo? Grazie al crowdfunding planetario. Tra passione e business, ecco come farsi finanziare le nuove idee dalla rete

 

Anche la Statua della Libertà nacque con crowdfunding, solo che allora non lo si chiamava così. Era il 1885: il giornalista Joseph Pulitzer, quello a cui poi sarebbe stato intitolato il premio, lanciò una campagna: chi donava una somma, anche minima, per la costruzione della statua, avrebbe visto il suo nome pubblicato sul New York World. Risposero in oltre 150mila, quasi tutte offerte attorno o meno di un dollaro: il premio aveva funzionato.

Raccogliere fondi per finanziare un progetto innovativo o di pubblica utilità è un’arte che ha radici antiche ma che da poco ha avuto una formidabile accelerazione con il crowdfunding, parola in uso dalla seconda metà degli anni zero. L’idea è sempre quella di unire imprenditori e creativi con un pubblico ampio disposto a investire anche pochi soldi su un’idea, in cambio di un possibile guadagno.

A facilitare questo meccanismo c’è oggi la rete con tutta la sua potenza di connessione. Ci sono piattaforme come Kickstarter o Indiegogo, siti attivi dal 2008-2009, che hanno finanziato centinaia di migliaia di progetti, e raccolto miliardi di dollari. Il servizio costa una percentuale del finanziamento, che deve essere quantificato con una soglia minima, da raggiungere entro un tempo limitato. Il finanziamento, per lo più, si ottiene solo se si raggiunge l’obiettivo fissato in partenza.
Il gioco è tutto lì: elaborare un’idea che funziona, che abbia un pubblico disposto a investire, in qualche modo a scommettere.
In cambio di che cosa? Del prodotto realizzato, per esempio, acquistato con mesi di anticipo a un prezzo solitamente più basso di quello finale. Oppure di ricompense simboliche: vedere il proprio nome associato al progetto, sentirsene parte seguendolo in diretta sulla piattaforma attraverso aggiornamenti e anteprime. È un meccanismo usato dagli artisti, che condividono strada facendo con i funder spezzoni del lavoro finanziato. (…)

Nel mondo sono attive centinaia di piattaforme di crowdfunding, per ogni esigenza, dal singolo all’impresa. E anche l’Italia si è scoperta attiva: un recente studio dell’Università Cattolica di Milano ha contato 82 piattaforme nazionali (più 68% rispetto al 2014;) oltre 100mila progetti presentati (+108% rispetto a maggio 2014), 56,8 milioni di euro di progetti finanziati. È quindi finita l’era della sperimentazione: il crowdfunding è già una realtà e una grande opportunità. 

 

Guida alle migliori piattaforme di crowdfunding 

Kickstarter
La piattaforma più famosa. Lanciata nel 2009 negli Stati Uniti, ha attirato quasi 10 milioni di utenti per oltre 2 miliardi di dollari su 95mila progetti: dalla musica alla tecnologia. Dallo scorso giugno finalmente è aperta anche a progetti stranieri.

Indiegogo
L’altro pilastro del crowdfunding è la californiana Indiegogo. Al motto di Empower everyone ha attratto 15 milioni di persone da 224 paesi, con il 47% dei progetti finanziato. Dalla tecnologia al cinema, ai giochi, al sociale: c’è di tutto. 

Crowdfunder
La piattaforma business più nota: sede a Los Angeles, si basa sull’equity, ovvero su finanziamenti in cambio di quote del progetto. Ha raggiungo oltre 100 milioni di dollari di finanziamenti da 12mila investitori istituzionali e individuali.

Eppela
Si definisce «la principale piattaforma italiana di crowdfunding, reward-based, per creativi, start-up o semplici curiosi», e dichiara 55% di successo per i progetti pubblicati, 1.800 finanziati per un volume di offerte di 7 milioni. La più ampia in Italia per differenziazione di tipologia di progetti.

Produzioni dal basso
Il nome dice tutto: una delle prime piattaforme italiane, oggi conta 2.051.931,59 euro di finanziamenti raccolti e oltre 81mila utenti. Soprattutto cultura, arte, ma anche fundraising personale.

WithYouWeDo
Piattaforma italiana finanziata da Tim Telecom Italia, che filtra le proposte e ne sostiene tre per volta, con 120 giorni di tempo. Tim sostiene i progetti con comunicazione, offrendo infrastruttura tecnologica e finanziando con 10mila euro quando l’iniziativa raggiunge l’obiettivo.

StarsUp
Piattaforma italiana con sede a Livorno, dedicata all’Equity crowdfunding. È stata la prima sul territorio nazionale a essere riconosciuta con l’iscrizione al registro dei portali online per la raccolta di capitale di rischio da parte di start-up.

Seedrs
Inglese, con base operativa in Portogallo, Seedrs opera soprattutto sul mercato europeo, con il motto “Equity Crowdfunding done properly”, offrendo non solo raccolta fondi, ma supporto online per sviluppare il business delle imprese. 

G.S. – Sintesi da “Lo conosci il crowdfunding?”, servizio di copertina su Class, in edicola.

Altri articoli sul crowdfunding:
– Crowdfunding: crescono i finanziamenti alternativi.
– Come finanziare un’impresa editoriale, oggi.

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