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Bestseller: 371.000 ‘Open’ di Agassi

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Tra le tante biografie ha del miracoloso Open, del tennista Andre Agassi, appena arrivata alla 37ma ristampa, in Italia.

Scritta a quattro mani con famoso giornalista J.R. Moehringer, Open già nel primo anno ha venduto in Italia 33.350 copie, ma a differenza di altre biografie di sportivi che dopo un inizio esplosivo finiscono nel dimenticatoio, questa biografia ha continuato a vendere anno dopo anno e dopo ben 37 ristampe ha raggiunto le 371.00 copie, di cui 325.000 nella collana Stile Libero e 46.000 nella SuperET (Einaudi).

Perché tanto successo e per tanti anni?
La migliore spiegazione l’ho trovata nell’articolo di Pier Paolo Zampieri (Ubitennis.com), che scrive: «Come il suo gioco ha cambiato il tennis contemporaneo, probabilmente il suo libro riscriverà il modo di fare le autobiografie. Aprire ‘Open’ vuol dire salutare per un paio di giorni chi vive con voi. Non farete altro che leggere, leggere e leggere. E vivere con fastidio qualsiasi interruzione, sia essa moglie, telefono, amante o cibo. Effetto Stephen King per chi frequenta il genere. Circa cinquecento pagine in cui il talento tutto americano di chi scrive (J. R. Moehringer) si fonde perfettamente con l’incredibile storia di Agassi».
Più che un’autobiografia, ‘Open’ «è un romanzo di formazione a stelle e strisce in cui un ragazzino povero e martirizzato da un padre orco, riuscirà a trovare l’amore e la pace non prima di essere passato da sconfitte esistenziali, fallimenti matrimoniali e aver danzato a lungo col demone luccicante del successo.
Il dramma che incalza ogni riga è però il tennis, o meglio la relazione con il tennis. Nel caso di Agassi una cosa meravigliosa imposta con violenza dalla quale non puoi scappare perché è l’unica cosa che sai fare. È la cosa che detesti di più e quella a cui devi tutto. Drammaturgicamente un vero dilemma. Esistenzialmente un prigioniero, poco importa se la gabbia è d’oro.
Open in fondo è una lunga seduta dall’analista in cui Agassi con disarmante sincerità spurga tutti i suoi demoni e li rende pubblici. Con simili presupposti non deve stupire che il premio Pulitzer Moehringer ha trasformato tutto questo materiale narrativo in un libro stupendo».
A. c. Mauro Annibaldi & staff FirstMaster

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