L’AgCom, l’autorità per le comunicazione, ha approvato una sua delibera sulla protezione del diritto d’autore, che in realtà consente di chiudere siti senza prove e senza garanzie giuridiche. Perciò si parla di censura della Rete o di controllo della rete.
Scrive Zambardino (Repubblica) sul suo blog Scene Digitali: «In cosa consiste in questo caso la “censura”?
Vediamo se ci riesco a dirlo io: in un insieme di misure deterrenti volte a desertificare la rete che serve sempre più per la “televisione del futuro”. Qualcuno si è reso conto che la legislatura potrebbe anche non durare altri 18 mesi, e ha dato un colpo di acceleratore.»
E ancora «L’Opinione Pubblica si era molto entusiasmata per la capacità della rete di sparigliare il gioco dei grandi media. Be’, c’è già chi sta tappando i buchi. E in grande fretta.» […]
«Ci sarebbe bisogno di un po’ di partecipazione da parte dei giornali. Così pronti allo scatto quando l’attacco e ai giornalisti (la legge Bavaglio) così lenti quando riguarda l’articolo 21 della costituzione applicato a ognuno di noi. Forza, maledizione, forza. Si può fare.»
A.c. Annalisa Rovereto
Vignetta in alto: Zè Oliveira
Link all’articolo completo La censura del futuro e i censurati son tranquilli di Vittorio Zambardino.
Approfondimento: La fretta di Agcom mette a rischio il web italiano, di Alessandro Longo.
Questo è il video realizzato per la campagna contro la censura su Internet.
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