Per capire meglio il passaggio dall’informazione a mezzo stampa a quella digitale, è utile vedere il tradizionale ciclo di stampa di un quotidiano.
I video mostrano la dimensione industriale caratteristica dell’informazione stampata: grandi capannoni, macchinari alti e lunghi decine di metri, grandi motori, tonnellate di carta.
Nei video si vedono le rotative di stampa, che sono impianti enormi, tra i più grandi di qualsiasi settore industriale, e che divorano grandi quantità di energia, carta e inchiostro. Sono i “costi di produzione” dei giornali stampati.
A questi costi si aggiungono quelli di distribuzione dei giornali, che assorbono circa il 50% del costo di copertina.
Analogico e digitale: due filiere a confronto
La filiera tradizionale della stampa quotidiana è questa:
redazione + centro stampa + distributore locale + edicola + lettore.
– Ordine di investimento: milioni di euro.
– Organizzazione: direzione e redazione centralizzata.
– Tempi del ciclo: 1 giorno.
La filiera digitale è quest’altra, evidentemente più breve e meno costosa:
redazione + server Internet + lettore.
– Ordine di investimento: migliaia di euro.
– Organizzazione: direzione e redazione non centralizzata.
– Tempi del ciclo: 1 minuto.
Il ciclo di produzione di un giornale stampato, in video
Il primo video mostra il ciclo di produzione che va dall’impaginazione alla stampa.
Il secondo mostra il centro stampa del Corriere della Sera.