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Roberto Cotroneo, come nasce un romanzo

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Come nasce un romanzo? Come cresce e ramifica l’idea iniziale? Ce lo racconta Cotroneo, a proposito del suo best seller Otranto.

Come nasce un romanzo? Come cresce l’idea iniziale? Roberto Cotroneo, giornalista e scrittore, ce lo racconta nel suo Manuale di scrittura creativa per principianti, a proposito del suo romanzo Otranto (Mondadori, 1997), un best seller sviluppato su legami e contrasti tra Nord e Sud Europa (l’Olanda e Puglia), e il desiderio di trattare temi base dell’arte figurativa: luce e colore (e chi è stato in Puglia, sa come sono).
Otranto racconta la storia di una giovane restauratrice olandese, Helena, alle prese con un mosaico del XII secolo. L’autore, Cotroneo, è lo stesso che per anni ha avuto fama di “stroncatore” di testi letterari e romanzieri di successo su L’Espresso

 

Le premesse

a) idea iniziale: Scrivere un libro sulla luce.

b) il perché di questa idea: Quando andai a Otranto la prima volta vidi la città in piena estate, sotto la luce meridiana. Pensai che mi sarebbe piaciuto raccontare il potere della luce. Sembra un’idea che non ha nulla a che fare con una trama narrativa, ma non è così. Stabilita questa premessa, ho cominciato a pensare all’ambientazione.

c) tempo: oggi

d) personaggio principale: una donna, giovane.

A quel punto avevo cominciato a riflettere sul perché io volessi proprio raccontare quella storia. Ho capito che io, nato in Piemonte, ma da genitori meridionali, volevo raccontare quanto fosse importante per un uomo nato al nord, ma con profonde radici perdute nel sud, la scoperta di quella luce e di quelle atmosfere.
Dunque:

e) dettagli sul personaggio: è olandese.

Qui c’è un mascheramento. L’autobiografia passa nei romanzi attraverso depistaggi. Non sempre l’autore ha voglia di scoprirsi del tutto. L’Olanda è un paese del nord Europa, dove la luce è debole e grigia, proprio come nei luoghi in cui io sono nato.

f) secondo dettaglio del personaggio: è una restauratrice.

Qui l’elemento è dato dalla città. A Otranto c’è un splendido mosaico del dodicesimo secolo. Ho deciso che lei arriva a Otranto per restaurarlo.
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Dettagli e legami

Da questo punto in poi il racconto procede attraverso le premesse che ho elencato. E si nutre di tutti gli elementi che affiorano e sono peculiari di quel luogo:

1. Il significato abbastanza misterioso del mosaico.
2. L’evento storico che da secoli viene raccontato e tramandato a Otranto: ovvero l’eccidio provocato dai turchi, dopo l’assedio del 1480. Dove la città fu presa e vennero decapitati 800 uomini perché non vollero convertirsi alla fede cristiana.

Ma a quel punto decido di aggiungere, trasfigurato, l’elemento autobiografico.

3. La protagonista “torna” a Otranto. Perché le sue origini, sepolte nei secoli, sono di quella città.
4. L’Olanda, la sua famiglia, il padre, la madre. La luce sognata dei pittori olandesi.

A questo punto 4. Ho aggiunto delle cose.
4.1. Il padre di lei è un pittore, che riproduce esattamente i pittori olandesi (il tema della luce).
4.2. La madre di lei taglia i diamanti (l’Olanda è un paese famoso per il taglio dei diamanti).

Da tutto questo parte un romanzo complesso che non è il caso qui di analizzare più a fondo. Ma come potete vedere tutti gli elementi si collegano uno all’altro.
Nello schema il punto di partenza è semplice. La scelta di Otranto porta alla storia di Otranto. Al suo passato, ai turchi, al sacrificio. E la scelta di Otranto la trasforma in una restauratrice. Perché c’è il mosaico.
Mentre la scelta dell’Olanda mette in campo:

5. La pittura olandese.

6. L’idea del diamante come pietra che genera luce. Da questi elementi si tesse una trama romanzesca che ha delle scelte obbligate e che dentro se stessa genera delle possibilità. Se avessi scelto una protagonista di Torino, moltissime cose non sarebbe nate, perché mancavano degli elementi.

Tratto da Roberto Cotroneo, Manuale di scrittura creativa per principianti.
Redazione FirstMaster.it

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