Breve guida ai diritti d’autore, ad uso di giornalisti, blogger, scrittori, videomaker e fotografi.
Questa è una breve guida per fare chiarezza nelle polemiche sul diritto d’autore, che vede da un lato “il popolo della Rete” e dall’altra legislatori (frastornati), sempre più pressati dalle imprese. Prima dell’avvento del digitale e di Internet era tutto pacifico, mentre ora…
Copyright e diritto d’autore
Copyright e diritto d’autore sono sinonimi e indicano la stessa cosa: il diritto di cui gode l’autore di un’opera.
Il diritto d’autore è implicito nella creazione di un’opera per questo motivo è gratuito e non serve nessuna formalità particolare per ottenerlo. A differenza di marchi e brevetti, il riconoscimento del copyright non costa nulla ma ovviamente l’autore può decidere di sfruttare economicamente la sua opera: può consentirne la riproduzione (foto e articoli giornalistici), cederla in uso a un editore (manuali e romanzi), venderla definitivamente.
In caso di infrazione di questo diritto, l’autore può agire in giudizio per far cessare la violazione e per ottenere gli eventuali danni, per mancato guadagno. Naturalmente, occorre dimostrare di essere l’autore o il vero autore di un’opera, per reclamarne i diritti.
Dominio pubblico
Le opere in dominio pubblico sono libere e non possono essere soggette a regolamentazione. E’ il caso delle opere letterarie, di cui sono scaduti i diritti d’autore. Per esempio, sono scaduti i diritti d’autore sul personaggio di Sherlock Holmes e subito sono stati fatti film e serie televisive ispirate a questo personaggio. La stessa cosa non si può ancora fare per un personaggio come James Bond, il famoso agente segreto 007.
Open Access
L’Open Access è sia una corrente di opinione (libertaria) che una formula di copyright. L’Open Access si è affermato molto in ambito scientifico/tecnico/accademico, nel segno della diffusione del sapere e del progresso sociale. Non nega i principi del diritto d’autore, ma semplicemente ma rende i contenuti pubblicati via web accessibili a tutti
Copyleft
Il termine copyleft in italiano viene quindi reso con l’espressione “permesso d’autore”. Il copyleft è una forma di diritto di autore, dato che indica la possibilità per l’autore di rendere l’opera (solitamente software), disponibile per ulteriori miglioramenti e modifiche, senza il pericolo che altri possano appropriarsene e utilizzarlo in modo esclusivo. In questo caso, c’è una possibilità di remunerazione tramite servizi di installazione, consulenza, aggiornamento o manutenzione.
Creative Commons
Il movimento Creative Commons rappresenta il tentativo internazionale di fornire una veste giuridica alle istanze delle diverse componenti del movimento copyleft attraverso la predisposizione di strumenti per regolare l’utilizzo delle creazioni intellettuali, con lo scopo di rendere possibile il riuso di opere dell’ingegno altrui nel pieno rispetto delle leggi esistenti.
Le varie licenze Creative Commons permettono agli autori di scegliere e comunicare quali diritti riservarsi e a quali diritti rinunciare a beneficio dei destinatari. Le licenze forniscono un modo semplice e standardizzato per indicare al pubblico cosa può fare senza ledere i diritti d’autore.
Video – Le licenze Creative Commons
Quanto costa la Siae – Inchiesta di Altroconsumo sul diritto d’autore.
Leggi anche: Valerio Cesari, Siae, guida pratica all’esenzione (ilfattoquotidiano.it)