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Giornali: l’evoluzione della specie (secondo Wired)

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Wired annuncia l’evoluzione della sua specie: ha fuso la formula tipica del mensile con quella del prodotto cartaceo di maggior successo di sempre: il libro. Un mix di geni che ha dato vita a una nuova creatura editoriale, un prodotto che vuole rompere gli schemi del passato. Funzionerà?

La nuova creatura editoriale, metà magazine e metà libro la spiega il direttore di Wired, Federico Ferrazza, partendo da lontano, da Darwin e la sua opera più rivoluzionaria, L’origine delle specie.

Per secoli i giornali sono stati sempre gli stessi. Tutte le mutazioni ambientali – rivoluzioni culturali e sociali, guerre, modelli politici ed economici nuovi – non hanno modificato quello che è rimasto un prodotto unitario: un oggetto di carta disponibile periodicamente in un punto vendita.  A rompere questo equilibrio è arrivato il mix di tre fattori esterni che hanno cambiato il mondo e che hanno fatto uscire i giornali, e non solo, dal loro lunghissimo periodo di stabilità.  I tre fattori di cui parlo sono le tecnologie digitali (dai primi computer in poi), il web e lo smartphone.  Oggi abbiamo sempre con noi, nel nostro telefono connesso a internet, il più grande archivio di informazioni del mondo (aggiornato per altro in tempo reale da miliardi di persone).  Probabilmente non ce ne siamo neanche resi conto, ma siamo già dei cyborg con capacità cognitive e intellettive notevolmente aumentate anche solo rispetto a venti anni fa. Cambiamenti simili non possono che generare mutazioni. E, come accade in biologia, ci evolviamo per adattarci all’ambiente circostante. (…)

Abbiamo ibridato il format e l’impatto visivo del magazine con quelli del prodotto cartaceo di maggior successo di sempre: il libro. Un trasferimento di geni che ha dato vita a una nuova creatura. Un prodotto che rompe gli schemi del passato. Non solo racconterà l’innovazione ma sarà innovativo, con un format sempre diverso dal numero precedente (o successivo). Non inseguirà i tempi, i linguaggi e la quantità delle informazioni online ma, anzi, completerà l’offerta di Wired con qualcosa che prima non c’era. Il tutto (dai contenuti alle immagini, fino alle dimensioni dei caratteri) pensato appositamente per il dispositivo di carta su cui si potrà fruire. Sorprendente ed essenziale allo stesso tempo e, come sempre, con una cura ossessiva per il design e la grafica. E quindi? Niente più sezioni e rubriche, per esempio. Ma esclusivamente grandi autori (solo per citare alcuni di quelli che hanno scritto per noi in questo volume: Melinda Gates, Wim Wenders, Matt Ridley, Jamie xx, Carlo Ancelotti e Chris Anderson) che, nei capitoli che seguono, raccontano i fatti, le scoperte, le innovazioni, le tecnologie, i conflitti che si verificheranno nel corso del 2016. E che ci modificheranno. Per sempre. 

Fin qui Ferrazza, che ha saputo saltare dal banale comunicato stampa allo storytelling più intrigante. Ma sotto tanta suggestione c’è altro? Sì. Al nucleo c’è la ricerca di una formula che dia il massimo valore all’informazione. C’è il distacco dall’informazione breve, quasi sempre gratuita e veicolata nei social. C’è la sterzata decisa verso l’informazione di qualità, non a caso cercata verso la cultura libraria e non a caso cercata in autori molto… wired (connessi).
Luigi Cascella, Claudio Torrella

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