Grazie al premio Pulitzer, migliaia di persone hanno scoperto anche in Italia ProPublica, l’organizzazione indipendente e senza scopo di lucro dedicata al giornalismo investigativo di pubblico interesse.
ProPublica è una delle tante risposte al declino del giornalismo investigativo, dovuto ai suoi costi e alla crisi della stampa tradizionale.
La costituzione di ProPublica è stata annunciata nel mese di ottobre 2007. Le attività sono iniziate nel gennaio 2008, e le prime pubblicazioni hanno visto la luce nel giugno 2008. Solo tre anni dopo, il 18 aprile 2011, l’attribuzione del Premio Pulitzer.
Come scrivono quelli di ProPublica, «il giornalismo investigativo è a rischio. Molti organi di informazione lo vedono sempre più come un lusso. Così ai giornalisti investigativi di oggi mancano risorse: tempo e soldi».
La situazione critica è stata confermata da una indagine del 2005 da parte dell’Arizona State University, che ha verificato come dei 100 maggiori quotidiani statunitensi:
– il 37% non aveva nessun reporter investigativo a tempo pieno,
– il 53% ne aveva uno o due, – solo il 10% quattro o più.
I finanziamenti
La Fondazione Sandler si è fatta carico di un impegno pluriennale per finanziare ProPublica al momento del lancio. Altri contributi arrivano da più fonti, anche grazie alla legge fiscale americana, che agevola più che in Italia donazioni ad enti no-profit.
Lo staff
ProPublica ha sede a Manhattan. La redazione ha 34 giornalisti, ed è guidata da Paul Steiger (ex caporedattore del Wall Street Journal), Stephen Engelberg (ex redattore investigativo del New York Times) e Richard Tofel (Wall Street Journal).
La mission
Chiara e senza ambiguità l’idea di un giornalismo come “watchdog”, cane da guardia che sorveglia il potere: “To expose abuses of power and betrayals of the public trust by government, business, and other institutions, using the moral force of investigative journalism to spur reform through the sustained spotlighting of wrongdoing”.
Lorenzo Latini & staff Comunicazione
(Nella foto in alto: New York, l’annuncio del Premio Pulitzer a ProPublica, il 18 aprile 2011)