New York – «L’accesso all’informazione è una delle attività più diffuse su internet. La sfida sta nel fatto che l’ambiente è cambiato, ma usiamo ancora i vecchi principi».
Con questo punto fermo inizia l’intervista sul giornalismo a Hal Varian, capo economista di Google, fatta da Paolo Mastrovilli, inviato per La Stampa. Ecco le risposte più interessanti.
Quali sono i nuovi modelli da adottare?
«Il primo che mi viene in mente è il dialogo con i lettori. Un tempo l’informazione era il verbo dei giornalisti, ora è una comunicazione a due sensi».
Stampare costa, ma i ricavi delle copie e della pubblicità in carta sono più alti di quelli online: come si sopravvive nel periodo della transizione?
«E’ difficile, perché per un certo periodo bisognerà sostenere i costi di entrambi i meccanismi La pubblicità online è più efficace, ma finora le sue potenzialità non sono state sfruttate a pieno. I giornali devono sperimentare, sia nello sviluppo dei contenuti, che nel monetarizzarli».
Che fare sul piano dei contenuti?
«Sono promettenti soprattutto i “mobile device”, che consentono l’accesso all’informazione ovunque e in ogni momento: noti l’avviso della notizia, poi la leggi nella pausa caffè, quindi la approfondisci a casa. Bisogna sviluppare il coinvolgimento continuo e multimediale degli utenti, che è molto attraente anche per i pubblicitari».
La gente però è abituata a non pagare l’informazione online.
«Conviveranno vari modelli di finanziamento: sottoscrizioni, pay per view, pubblicità, micropagamenti».
Fin qui l’intervista. Stranamente, né Mastrovilli né Hal Varian accenna ai progetti di Google di intermediare tra i suoi milioni di utenti in ogni paese e le fonti di informazione, completando il progetto di Google News con un sistema semplificato di micropagamenti, come Google One Pass. Un progetto annunciato e pubblicizzato nel 2011, ma poi sospeso senza spiegazioni, nonostante l’interesse di un’infinità di testate d’informazione d’ogni livello (nazionali e locali, grandi e piccole), già presenti in Google News.
Bruno Latini & staff
Link:
– Paolo Mastrovilli: “Il cambiamento è più eccitante che doloroso”, LaStampa.it, 25/5/13.
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