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Libri, quando Venezia faceva leggere il mondo

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Dov’è stato pubblicato il primo Corano in arabo? Il primo Talmud? Il primo libro in armeno, in greco o in cirillico bosniaco? Dove sono stati venduti il primo tascabile e i primi bestseller?

La risposta è sempre e soltanto una: a Venezia. In quella che era una delle quattro metropoli europee, hanno visto la luce anche il primo libro di musica stampato con caratteri mobili, il primo trattato di architettura illustrato, il primo libro di giochi con ipertesto a icone, il primo libro pornografico, i primi trattati di cucina, medicina, arte militare, cosmetica e i trattati geografici che hanno permesso al mondo di conoscere le scoperte di spagnoli e portoghesi al di là dell’Atlantico.
Venezia aveva le più grandi tipografie del mondo e stampava la metà dei libri pubblicati nell’intera Europa. Committenti esteri ordinavano volumi in inglese, tedesco, cèco, serbo. 

A Venezia, Aldo Manuzio (1449-1515), è il genio rinascimentale che inventa la figura dell’editore moderno. Prima di lui gli stampatori erano solo artigiani attenti al guadagno immediato, che riempivano i testi di errori. Invece Manuzio si lancia in progetti a lungo termine e li cura con grande attenzione: pubblica tutti i maggiori classici in greco e in latino, ma usa l’italiano per stampare i libri a maggiore diffusione. Inventa un nuovo carattere a stampa, il corsivo. Importa dal greco al volgare la punteggiatura. Il suo catalogo costituì una specie di enciclopedia del sapere umanistico.

Secoli dopo (nel 1985), decaduta Venezia e l’Italia tutta, innovazione e imprenditorialità rinascono nell’Aldus Corporation, che si rifà nel nome e nel logo proprio ad Aldo Manuzio per lanciare  il rivoluzionario software PageMaker e dar vita al fenomeno mondiale del desktop publishing, l’editoria digitale realizzabile con il computer Apple Macintosh e il linguaggio PostScript di Adobe, che poi incorporerà la Aldus.
P.A.

Recensione dal volume di Alessandro Marzo Magno, “L’alba dei libri. Quando Venezia ha fatto leggere il mondo”. Garzanti, Epub, p. 209.

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