La nuova legge sull’editoria che entrerà in vigore il 15 novembre ridefinisce i criteri per l’assegnazione dei contributi ai giornali. Obbligatoria l’edizione digitale.
Gli aiuti saranno erogati in base alle copie effettivamente vendute (e non più in base alle tirature), con un tetto massimo liquidabile e differenziando testate nazionali e locali.
Assunzioni: incentivi sono previsti sia per chi assume a tempo indeterminato lavoratori sotto i 35 anni di età sia per chi copre spese per la digitalizzazione.
Sono previste agevolazioni fiscali per gli investimenti incrementali su quotidiani e periodici, oltre che sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, con una particolare attenzione agli inserzionisti di piccole-medie dimensioni e delle start-up.
Per quanto riguarda il Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione, il governo dovrà delineare la platea dei beneficiari dei contributi pubblici diretti, mentre i giornali destinatari di aiuti dovranno avere, comunque, un’edizione digitale.
Le edicole vengono liberalizzate introducendo progressivamente orari flessibili di apertura, un assortimento diversificabile della merce (non solo quotidiani e periodici) e dei servizi offerti e ancora avviando l’informatizzazione dei punti vendita.
La presidenza del consiglio dovrà emanare entro sei mesi i parametri operativi della legge e l’effettiva dotazione di risorse a sostegno del comparto.
Rif.: Gazzetta Ufficiale n. 255, legge n. 198.