Scopri se anche tu fai questi 5 errori e perdi lettori, senza saperlo.
Nella pubblicità editoriale, gli errori più gravi che fanno perdere vendite sono questi 5. Per te editore o autore, rimediare è facile e i risultati si vedono subito.
Errore n. 1: la pubblicità editoriale “Stop&Go”
Quasi tutti gli editori e gli autori riducono la pubblicità quando le vendite vanno bene e la aumentano quando c’è un calo. Questo modello di pubblicità stop&go è sbagliato perché apre troppi spazi alla concorrenza. L’editoria è un mercato saturo con tanta concorrenza e non presidiare costantemente la tua area significa metterla a disposizione della concorrenza. In altri termini: il mercato librario è uno solo, in ogni genere e se vendi tu non vende qualcun altro. Se vende qualcun un altro non vendi tu.
La soluzione? Sviluppa e segui un piano di pubblicità regolarmente programmata, indipendentemente dal volume delle tue vendite. La pubblicità continua produce una crescita costante e riduce anche il tempo che devi spendere per prendere nuove decisioni pubblicitarie.
Errore n. 2: la pubblicità editoriale “One Shot”
In editoria, quasi tutti dedicano tutti i loro sforzi pubblicitari per ottenere una nuova vendita (One Shot), ma dedicano poco o nessuno sforzo per la vendita multipla, cioè per i lettori acquisiti.
Invece, il marketing ha dimostrato che la maggior parte dei lettori non compra la prima volta che è a contatto con un nuovo editore, autore o titolo. Infatti, la prima vendita è molto più difficile delle successive e per questo motivo bisogna investire sui lettori acquisiti. Per esempio con inviti inseriti nel libro stesso, con un semplice mailing con promozioni esclusive e con una buona pagina FaceBook.
Errore n. 3: la pubblicità editoriale “Me-too”
Un errore diffuso in editoria è quello di copiare le idee pubblicitarie dei concorrenti, quasi fosse una garanzia di efficacia. Questa può essere una soluzione valida se provvisoria o per un breve periodo. Ma sul medio termine i risultati si riducono poiché sempre più concorrenti riproducono la stessa idea.
Invece di copiare le idee pubblicitarie dei tuoi concorrenti, migliorale. Puoi trovare qualcosa di meglio e di differente tra i freelance di fiverr.com. Molto spesso le idee originali non costano più delle altre, ma rendono molto di più.
Errore n. 4: la pubblicità editoriale “Rain”
La pubblicità a pioggia (rain) è costosa e funziona poco con l’editoria libraria, o costa troppo per quello che rende. Molti editori e molti autori non ottengono risultati soddisfacenti dalla loro pubblicità perché pagano anche per raggiungere lettori con poco o nessun interesse per ciò che pubblicano. Ciò che funziona è la pubblicità mirata, che è anche a basso costo (chi utilizza Google Ads lo sa).
Quindi, prenditi del tempo per individuale le tipologie di lettori che ti interessano maggiormente e pianificare pubblicità differenziate. Cerca i modi in cui puoi raggiungere le concentrazioni di clienti che potrebbero essere interessati ai tuoi titoli e progetta il tuo messaggio per fare leva sui loro interessi.
Errore n. 5: la pubblicità editoriale “Mirror”
Pubblicità e sinossi quasi sempre promuovono un libro descrivendolo o vantandone le caratteristiche. Questo modo di fare pubblicità funziona poco perché costringe il lettore a convertire queste informazioni in risposte alle proprie necessità, esigenze, gusti. E’ un passaggio mentale troppo lungo.
Una pubblicità efficace è quella che comunica direttamente cosa soddisfa e per chi. Che sia una guida, un manuale o un romanzo, la pubblicità deve guardare al lettore, non guardarsi allo specchio (mirror, appunto).
Conclusioni. Come vedi sono errori facili da rimediare. Non occorre uno specialista. L’unica difficoltà è quella di cambiare modo di ragionare.