Chi ha visto la rassegna stampa di ieri mattina deve aver pensato che il terremoto deve aver colpito anche le redazioni. Non nelle mura, ma nelle teste, visto che hanno dato i numeri, letteralmente.
Le prime pagine dei quotidiani ieri mattina hanno dato uno spettacolo poco dignitoso della professione, con numeri che sembravano sparati a caso, in una gara a chi la sparava più forte.
Il Corriere della Sera e il Gazzettino hanno scritto: «Crolli, feriti, 40 mila sfollati». Ma al Carlino–Nazione–Giorno ribattevano prudenti: «Scossa catastrofica: 31 mila sfollati». Ma no, il Fatto quotidiano e Il Mattino ne contavano più del triplo: «Centomila senza un tetto sicuro», mentre il Messaggero e la Stampa ne contavano meno della metà: «Fuga dai crolli, 40 mila sfollati».
Mentre a Repubblica urlavano (al solito) e si facevano largo con un titolo-boato: «La terra si è aperta», «Evacuati decine di paesi. Si temono centomila sfollati».
Ma che informazione è «si temono»? Nessuna. Solo un espediente del titolista, perché più alto è il numero in prima pagina e più copie si vendono.
Vincenzo Botta & staff FM
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