Il bello del web è che si compete quasi alla pari. E’ stata una leva straordinaria per far emergere idee e iniziative di ogni genere, facendole partire alla pari (quasi), di grandi enti o imprese. Ma forse non sarà più così.
Infatti, i furbetti dell’ICANN ha deciso che chi può pagare 185.000 dollari per la registrazione e 25.000 dollari l’anno, può fare a meno di un normale .com o di un .it e differenziarsi da tutti gli altri.
Da 15 a 185.000 dollari
Per capire la differenza: oggi sia la registrazione di un sito che il suo canone annuale di mantenimento costa mediamente 15 dollari. Un prezzo minimo, è vero, ma a fronte di costi praticamente nulli da parte dell’ICANN.
Pessima decisione e pessime conseguenze
Sul piano del marketing e della comunicazione, avere un sito .com per un prodotto, un servizio o un’impresa sarà improvvisamente cosa di minor conto.
Naturalmente, anche i motori di ricerca terranno conto del peso di un dominio personalizzato, con tutto quello che ne consegue.
La brillante idea dell’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), sarà sperimentata dal 12 gennaio al 12 aprile 2012.
Francamente, spero che fallisca, visti i precedenti con i biz i mobi o gli info, scarsamente ricordati e digitati dal pubblico.
Giorgio Russo & staff