«C’ è una realtà senza tv e una tv senza realtà: il processo di divaricazione è in uno stadio talmente avanzato da sembrarci normale, così che ormai nessuno o quasi ci fa più caso».
La scomparsa della realtà dalla televisione
Così scrive Oliviero Beha in un bell’intervento su “la scomparsa della realtà” dalla televisione, oggi su Il Fatto quotidiano.
Scrive: «Ogni tanto qualche sintomo della malattia sembra ricordarci lo stato dei due pazienti, di un medium ancora dominante svuotato di notizie provenienti dalla realtà, e dei fatti di tutti i giorni spariti dal video in un abisso sociale, economico, politico e più in generale culturale, il vero buco nero di questi anni». […]
La RAI «è un’azienda pantografo della realtà italiana perché suo malgrado rappresenta ancora la principale impresa culturale nazionale in fatto di circolazione delle idee e delle notizie (se le avesse e le desse)? Ecco, forse qui ci avviciniamo al punto cruciale di una realtà sparita dalla tv, da tutta la tv sia pure in dosi differenti di dissolvenza». […]
La televisione «è una recita, da parte di chi produce televisione e da parte di chi la consuma. La sensibilità degli uni e degli altri, dei pochi responsabili e dei molti fruitori, negli anni è stata infatti ridotta al lumicino» […]
«Nelle case è passato il messaggio che la tv non deve o può benissimo non dover raccontare la realtà, bensì ignorarla o pilotarla in qualche direzione asservendola al suo uso speculativo. Quindi, nella sfiducia generale in un approccio corretto al racconto dei fatti, meglio far finta che essi non esistano e baloccarci con il solito teatrino, politico, di costume, o di tutt’e due insieme. È così si allarga sempre di più la voragine tra la realtà e la tv, con noi sul ciglio del baratro. O dentro … »
Giovanni Mattia & staff
Link
– sito: olivierobeha.it
– Wikipedia: Oliviero Beha
Tratto dall’articolo di Oliviero Beha, su Il Fatto del 30/11/2011, p. 18, “La scomparsa della realtà”.