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Come fare l’indice analitico, l’indice dei nomi, l’indice dei luoghi e tutti gli altri indici

Come fare indice dei nomi copia

L’importanza dell’indice analitico nei libri

L’indice analitico è un apparato che nei libri di saggistica può utilmente corredare il volume consentendo al lettore di arrivare rapidamente al punto del testo nel quale viene affrontato uno specifico argomento.

Un tipico problema per chi cura l’edizione di un libro o scrive una monografia è proprio la realizzazione dell’indice analitico. Questo indice è una lista di parole chiave posta solitamente alla fine di un documento, che permette al lettore di trovare facilmente gli argomenti di interesse. Nel caso dell’indice dei nomi, le parole chiave sono appunto i nomi degli autori citati nel testo.

Dal punto di vista dei contenuti, per comporre l’indice analitico vanno considerate:

  • le parti del libro in senso proprio, esclusi gli apparati, se non d’autore (prefazione, introduzione, cronologia ecc.)
  • per quanto riguarda le note, vanno considerate solo quelle discorsive e non quelle con soli riferimenti bibliografici.

L’indice analitico è un elemento cruciale, in particolare nei saggi, nei manuali e nelle tesi, poiché guida il lettore verso chiavi di lettura che una lettura lineare potrebbe non rivelare. Fornisce una visione complessiva e dettagliata del contenuto, permettendo di cogliere la complessità e i temi principali del testo.

L’indice analitico scompone un libro nei suoi vari elementi, come nomi, personaggi, temi e concetti, facilitando una lettura mirata. Questo metodo, ormai integrato anche nelle tecnologie digitali, permette un accesso rapido e diretto alle informazioni specifiche.

La lettura e l’indicizzazione sono cambiate nel tempo, con l’indicizzazione per parola diventata sempre più comune, mentre quella per soggetto si è imposta con l’informatica moderna. L’indice analitico e le tecnologie di lettura elettronica sono componenti essenziali che influenzano profondamente il nostro modo di interagire con i testi. Mentre l’indice analitico offre una mappa dettagliata del contenuto di un libro, la lettura elettronica apre nuove possibilità e sfide, richiedendo ai lettori di adattarsi e riflettere sulle implicazioni di questi cambiamenti.

Tipi di indici

Oltre all’indice dei contenuti, può essere utile o necessario stilare altri tipi di indice. Tra questi, si possono compilare indici di natura diversa, come:

  • Indice analitico
  • Indice dei nomi
  • Indice delle cose notevoli (o indice dei fenomeni notevoli)
  • Indice dei luoghi e/o toponimi
  • Indice delle illustrazioni
  • Indice delle tavole
  • Altri indici specifici per quel particolare testo come, ad esempio, l’indice dei registi in un volume di storia del cinema.

Sarà l’autore a decidere con quali indici completare il suo lavoro.

Come realizzare un indice analitico?

Se non abbiamo organizzato il lavoro di indicizzazione già durante la battitura del testo marcando nomi e termini durante la digitazione, il problema principale sarà come elaborare una soluzione rapida che operi a libro impaginato e che sia in grado di realizzare una lista dei nomi in modo automatico. Per affrontare questo problema, possiamo suddividere un problema complesso in step via via più semplici.

Intanto, possiamo ricavare i vari tipi di indici nel modo manuale tradizionale oppure avvalersi di software e strumenti digitali.Il metodo manuale offre il massimo controllo, ma richiede tempo e attenzione. Microsoft Word è efficace per documenti lunghi e ben strutturati, mentre i software online possono aiutare a ottimizzare il processo per documenti complessi. ChatGPT è ideale per ottenere suggerimenti rapidi e migliorare il processo di indicizzazione.

Indipendentemente dal metodo scelto, tuttavia, ogni indice andrà ricontrollato durante la revisione per garantire che le eventuali correzioni o variazioni di impaginato siano riportate anche negli indici.

Esploriamo insieme i metodi più diffusi.

1. Creazione manuale dell’indice

La creazione manuale di un indice dei nomi può essere faticosa e richiedere tempo e attenzione. Puoi seguire una procedura standard come quella indicata qui di seguito:

  1. Leggere e annotare

    • Leggi attentamente le bozze impaginate finali, evidenzia e annota tutti i nomi propri che compaiono (persone, luoghi, organizzazioni, ecc.).
  2. Prendere nota delle pagine

    • Per ogni nome annotato, prendi nota della pagina (o delle pagine) in cui compare.
  3. Organizzare i nomi

    • Crea un elenco di tutti i nomi raccolti, organizzandoli in ordine alfabetico.
  4. Rimuovere duplicati

    • Rimuovere i duplicati, mantenendo solo una voce per ogni nome con l’elenco completo delle pagine in cui compare.
  5. Formattare l’indice

    • Scrivere ogni voce dell’indice secondo il metodo preferito o indicato dalle norme redazionali.
  6. Aggiungere sottovoci

    • Se necessario, aggiungere sottovoci per maggiore dettaglio.
  7. Verifica e correzione

    • Controllare l’accuratezza dell’indice confrontando le voci con le pagine delle bozze impaginate definitive e pronte per la stampa.

2. Utilizzo di MS Word

  1. Preparazione del documento

    • Aprire il documento in Microsoft Word.
    • Individuare i nomi da includere nell’indice.
  2. Contrassegnare le voci

    • Selezionare il nome da includere nell’indice.
    • Andare alla scheda Riferimenti e fare clic su Segna voce.
    • Nella finestra di dialogo, confermare la voce principale e, se necessario, aggiungere sottovoci.
  3. Inserire l’indice

    • Posizionare il cursore nel punto desiderato.
    • Andare alla scheda Riferimenti e fare clic su Inserisci indice.
  4. Aggiornare l’indice

    • Se apporti modifiche al documento, aggiornare l’indice facilmente tramite la scheda Riferimenti.

3. Utilizzo di software online

  1. Cerca un tool online

  2. Carica il documento

    • Seguire le istruzioni del sito per caricare il documento.
  3. Impostare le preferenze

    • Selezionare i termini e le frasi chiave da includere e configurare le opzioni di formattazione.
  4. Generare e scaricare l’indice

    • Generare l’indice e scaricarlo in un formato compatibile (PDF, DOCX).

4. Utilizzo di ChatGPT

Creare un indice dei nomi con l’aiuto di ChatGPT può essere fatto in modo semi-automatizzato. ChatGPT può aiutarti a identificare e raccogliere i nomi presenti in un testo fornito. Tuttavia, la formattazione finale e l’inserimento nel documento Word dovranno essere eseguiti manualmente.

  1. Preparazione del testo

    • Copia e incolla il testo del documento in piccoli blocchi in ChatGPT.
  2. Identificazione dei nomi

    • Richiedi a ChatGPT di identificare tutti i nomi propri nel testo fornito.
  3. Raccogliere le pagine

    • Per ogni nome identificato, prendi nota della pagina o delle pagine in cui compare.
  4. Organizzare i nomi

    • Creare un elenco di tutti i nomi raccolti, organizzandoli in ordine alfabetico.
  5. Formattare l’indice

    • Organizzare ogni voce dell’indice nel formato appropriato e incollare l’indice nel punto desiderato del documento.

Come si formattano gli indici analitici

Sia in sede di revisione sia a ogni giro di bozze, ogni indice andrà ricontrollato affinché le eventuali variazioni dovute alla revisione, all’impaginazione o alla traduzione vengano riportate anche negli indici.

All’interno dell’indice adottare la grafia dei termini utilizzata nel testo (per esempio corsivi, maiuscoletti, iniziali maiuscole o minuscole ecc.).

L’indice analitico è l’indice dei nomi vanno composti secondo i seguenti criteri:

  • i lemmi di entrata vanno scritti con le stesse caratteristiche grafiche che essi hanno all’interno del testo (corsivo, maiuscoletto ecc.)
  • l’indice analitico ha di norma un proprio occhiello
  • va composto in corpo minore rispetto al testo (un paio di punti in meno)
  • va impaginato su due colonne separate fra loro da un opportuno spazio di almeno una riga tipografica (canalino o gutter)
  • le righe successive alla prima vanno rientrate di un quadratone
  • ogni gruppo di voci con la stessa iniziale va separato dal gruppo successivo con un’interlinea vuota
  • ogni voce termina senza il punto
  • i numeri sono separati fra loro da una virgola
  • per i rinvii a più pagine consecutive, si indica il numero della prima e dell’ultima pagina, separati fra loro da un tratto breve
  • per i numeri dalle centinaia in su, del secondo possono essere date solo le ultime due cifre, purché la penultima non sia uno zero (per esempio: 25-64; 118-35; ma 201-207)
  • i numeri che rinviano alle note a piè di pagina vanno in corsivo (se lo stesso nome o lemma ricorre tanto nel testo che nella nota andrà in tondo)

È opportuno che questo criterio, così come ogni altro criterio particolare, sia segnalato in apertura dell’indice (per esempio con una frase del tipo: «I numeri in corsivo rinviano alle note» che può essere  posta al piede della pagina bianca successiva all’occhiello di sezione).

1. I nomi propri

Va messo a lemma il cognome seguito, dopo una virgola, dal nome, preferibilmente nella forma estesa.

Fanno eccezione i personaggi il cui nome è generalmente attestato nella forma abbreviata (per esempio Eliot, T.S.); nel caso di compresenza di più nomi di battesimo può essere citato per esteso solo quello più comune e con l’iniziale puntata gli altri (es.: Hegel, G.W. Friedrich).

Tra due o più iniziali puntate si può non inserire nessuno spazio oppure inserire uno spazietto fine non divisibile.

Eventuali titoli onorifici vanno subito di seguito al nome se fanno parte integrante di esso, tra parentesi se servono come semplice aiuto per l’individuazione del personaggio:

Cavour, Camillo Benso conte di, 23, 25, 150-52

Borromeo, Federigo (cardinale), 13, 27, 160-64

Per l’esatta collocazione alfabetica dei nomi con prefissi (de, von, van e simili) si segua nei casi dubbi un testo di riferimento affidabile (per esempio l’Enciclopedia Treccani, l’Enciclopedia Zanichelli o le ‘‘Garzantine’’).

In genere, quindi:

  • inserire prima il cognome, poi il nome e infine il rinvio numerico alla pagina (se il cognome compare all’interno di una nota bisogna specificare il numero della nota e la pagina in cui si trova); questi tre dati sono solitamente separati da una virgola (si veda l’esempio poco oltre);
  • se lo stesso nome torna in più pagine consecutive, riportare i numeri delle pagine in ordine crescente;
  • se lo stesso nome torna in pagine consecutive, accorpare e abbreviare i rinvii numerici (se un nome è presente in più pagine consecutive, ad esempio 433, 434 e 435, bisognerà abbreviare scrivendo 433-5, oppure 433-35 o ancora 433-435; così facendo si dà per inteso che quel nome può anche essere citato più volte all’interno di una delle pagine indicate).

Dardano, Maurizio, 123 n.5, 231, 433-5

  • Alcune persone sono note con denominazioni diverse rispetto al cognome e al nome (ad esempio papi, re, personaggi storici o dello spettacolo). In questo caso il nome va indicizzato insieme agli altri, avendo però cura di fornire ulteriori dettagli ed eventualmente, se disponibile, anche nome e cognome, prevedendo un rinvio da questi, meno noti, alla denominazione corrente: 

Beyle, Henri, vedi Stendhal

Bergoglio, Jorge Mario, vedi Francesco (papa)

Caravaggio, 67, 325, 641

Francesco (papa), 34, 80, 134-8

Merisi, Michelangelo, vedi Caravaggio

Stendhal, 12, 98, 147

2. I nomi comuni

Tutti i nomi comuni a lemma vanno scritti con l’iniziale minuscola (salvo il caso in cui essi, per particolari ragioni, sono in maiuscolo nel testo).

Per le espressioni formate da più di una parola, va posto a lemma il termine più significativo. A tal fine si rende talvolta necessario introdurre un’inversione grammaticale; in questo caso va posta una virgola subito dopo il lemma d’apertura per segnalare l’inversione e va fatto in modo che al termine della lettura della seconda parte della voce sia logicamente e grammaticalmente previsto il lemma d’apertura (per es.: tramite l’inserimento di un’opportuna preposizione):

ibisco, foglie di, 39, 75, 290-92

basalto, formazioni colonnari di, 23, 25, 150-52

cecità, guarigione dalla, 46, 54, 262

Qumran, manoscritti di, 12, 67, 200-205

3. Sottovoci

Le sottovoci vanno poste in ordine alfabetico sotto la rispettiva voce, introdotte da una lineetta allineata al margine sinistro della colonna o semplicemente rientrate di un quadratone.

Affinché l’allineamento sia uniforme, lo spazio di bianco tra la lineetta e la prima lettera della sottovoce deve essere uno spazio fisso.

La presenza di sottovoci non esclude che anche la voce generale abbia dei rimandi propri (quelli più generici), ma si tenga presente che di norma il numero di rinvio della sottovoce, in quanto più specifico, non va ripetuto anche sotto la voce principale. Che abbia o meno rinvii alle pagine, la voce principale termina senza alcun segno di interpunzione.

È opportuno infine, dove possibile, che le sottovoci siano legate anche grammaticalmente al lemma di entrata, per esempio tramite una proposizione in chiusura o una congiunzione in entrata:

cultura

– definizione di, 60, 63, 92

– degli animali, 33, 205, 250-52

– e evoluzione, 56, 85, 192-93

4. Rinvii

Il rinvio va istituito in tutti i casi in cui sia necessario e utile per il lettore, ma senza abbondare.

Ci sono due tipi di rinvio:

– il rinvio secco: si usa la formula vedi (in minuscolo e in corsivo), separata tramite una virgola da quanto precede e seguita dalla voce cui si rinvia nella forma esatta in cui essa appare al relativo luogo alfabetico:

Cartesio, vedi Descartes, René

indiani d’America, vedi amerindi

– il rinvio di approfondimento: si usa la formula vedi anche (in minuscolo e in corsivo) posta dopo l’ultimo numero di pagina citato, dal quale è separata tramite un punto e virgola. Anche se il rinvio è a più di un lemma si usa sempre vedi anche; i diversi lemmi cui si rinvia vanno separati tra di loro da un punto e virgola:

Cina, 43, 75, 150-52; vedi anche Taiwan

sangue, 73, 96, 300-302; vedi anche sanguigni, gruppi; emoglobina

Nel caso di una voce con sottovoci:

  • se il rinvio riguarda la singola sottovoce, la formula vedi / vedi anche va posta alla fine della singola sottovoce;
  • se il rinvio di approfondimento riguarda l’intera voce con tutte le sue sottovoci, la formula vedi anche va posta alla fine dell’elenco delle sottovoci, preceduta come queste da una lineetta:

cultura

– definizione di,

– degli animali,

– e evoluzione,

– vedi anche culturali, fenomeni

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