Pubblicare un romanzo a pagamento si può, ma conviene?
Che differenza c’è tra un editore a pagamento e la stampa in proprio, il self publishing? Ne ha parlato Antonio Armano, sul Fatto Quotidiano di ieri (15 luglio), con una breve inchiesta dal titolo “Editoria faidate, ma quanto mi costi“, riferita in particolare a ilmiolibro.it, l’iniziativa del Gruppo Espresso per pubblicare senza filtri editoriali.Questi alcuni passaggi dell’articolo. “Leggendo i cataloghi di editori a pagamento come Il Filo (gruppo Albatros) si vede il materiale mentale grezzo dell’Italia degli aspiranti scrittori, romanzi come Il postino suona sempre 220 volt, di Andrea Fiore, già autore di Storie di morte, ricotta e mascarpone, genere “semiserial thriller”. O Il resuscitamorti (Phasar) di Amedeo Gigli, in copertina una gnocca mezza nuda che sbuca da una fossa, più Alvaro Vitali che Andrea Vitali. E altri testi meno deliranti ma più dilettanteschi. […]
Phasar. net offre un servizio di print on demand. La “stampa su richiesta” può rappresentare la nuova frontiera virtuale di quella che in inglese si chiama “vanity press”, editoria a pagamento, mentre doveva esserne la pietra tombale. Il principio è quello di siti come ilmiolibro.it o l’americano lulu.com: grazie alla stampa digitale chiunque può “autopubblicarsi”, cioè stampare, poche copie (anche una sola) del proprio libro, tutte le volte che vuole senza ricorrere ai servizi esosi di un editore come Il Filo. […]
Fine dell’editoria a pagamento? Faccio finta di avere un romanzetto che nessun editore serio prenderebbe in considerazione a partire dal titolo Bidé selvaggi: 30 pagine, 40 mila battute. Chiamo una tipografia di quelle che fanno stampa digitale per i piccoli editori (Manna, provincia di Caserta). Chiedono 1,5 euro circa a copia: 90 euro per 50 copie, spedizione compresa. Su ilmiolibro.it 50 copie costano 249,38 euro (con sconto del 21% sul listino): fanno la “cresta ”ma è bassa. Con Phasar mi costa 540,89 euro. Ilmiolibro.it con oltre 100 mila utenti iscritti offre una vetrina, il libro è ordinabile da chiunque sul sito e i soldi – la differenza tra il costo e il prezzo di copertina – se li tiene l’autore.
Per Phasar stesso discorso ma costa oltre il doppio e la vetrina è molto meno visibile. Poi c’è il servizio di stampa con marchio editoriale Phasar e codice Isbn che consente di entrare nelle librerie e costa poco più.” Fin qui Armano, sul Fatto Quotidiano. Intanto, ilmiolibro.it prolifera e crea ilmioesordio.it, il progetto per la selezione dei «nuovi talenti della letteratura italiana», con la collaborazione dei lettori.
A.c. di Mario Casagrande & staff
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