Come far amare la lettura? Come toglierle la cappa di dovere scolastico e farla riscoprire per quello che è veramente? Un paio di piacevolissimi spot indicano la via (ma agli spagnoli).
E’ vero che gli italiani leggono poco? Non proprio. Secondo l’Istat è vero che pochi italiani leggono molto. Ed è vero che oggi si legge molto più di prima, senza considerare tutti gli ebook che sfuggono alle statistiche.
Certo è che si può fare meglio, se si considerano i numeri di Germania e Francia, per esempio, sia per i giornali che per i libri.
L’argomento è sempre d’attualità e ne ha parlato la giornalista Angiola Codacci con la nota pubblicitaria Annamaria Testa. Ecco i passaggi più interessanti.
«Quando vedo le pagine di giornali piene di copertine penso che non servono a molto, e che gli editori dovrebbero piuttosto unirsi per fare campagne che aiutino ad allargare il mercato, a coltivare i lettori forti e farne nascere di nuovi. E soprattutto a non far disamorare i giovani, che leggono nell’adolescenza e poi lasciano perdere. Bisognerebbe lavorarci molto, in modo ragionato e continuativo, e prendendo esempio da quello che fanno in altri paesi».
«La lettura è una passione, e la passione non nasce da un obbligo ma da un trasporto emotivo. I romanzi sono uno scrigno inesauribile di emozioni, eppure nelle nostre campagne la chiave emotiva è totalmente assente. È assurdo: chi deve vendere carta igienica o pelati cerca le emozioni, e chi vuole promuovere la lettura no»
«La scuola italiana certo non aiuta a far nascere la passione. Quando mio figlio, da sempre divoratore di libri, si vide obbligato a leggere Marianna Ucrìa – bel romanzo, ma lontanissimo dai suoi interessi di ragazzino fissato con la fantascienza – si mise a piangere. La scuola dovrebbe aiutare la lettura, invece ha tante colpe. A partire dall’analisi del testo: ammazzerebbe qualsiasi passione». «Se proprio la si deve imparare va limitata a momenti particolari. Leggere è farsi trascinare: tutto il contrario dell’analisi di un testo. Sarebbe come mettere Marilyn Monroe sul banco dell’anatomopatologo, sezionarla e pretendere che anche così continui a funzionare il suo sex appeal».
Come darle torto?
Per curiosità, ecco un confronto tra spot per la promozione della lettura.
Questo primo, divertente spot gioca a presentare la rivoluzionaria invenzione del libro, con la stessa serietà di un messianico Steve Jobs, quando ha presentato l’iBook ai fedelissimi dell’Apple (sai cosa intendo?).
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Questo secondo spot è giocato sulla magia della parola (palabras) e quindi “Me gusta leer”
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Spot “Leggere è il cibo della mente, passaparola”
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Spot sociale a favore della lettura: “Apri il libro – scopri il mondo”
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Spot realizzato con il patrocinio della Regione Lazio.
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Spot Nati per Leggere versione 45”
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Progetto “Libriamoci.Giornate di lettura nelle scuole”
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Liliana Del Re & staff FirstMaster