La diversificazione editoriale non è mai stata così importante come in questi anni di fusioni e sono le case editrici indipendenti a sostenere la biblio-diversità.
Tra le varie case editrici indipendenti, merita una citazione specifica la Europa Editions, “sorella” di Edizioni E/O e fondata nel 2005 da Sandro Ferri e Sandra Ozzola, per aver saputo esportare titoli italiani nel difficile mercato Usa.
Proprio Ferri in un’intervista all’innovativo settimanale Pagina99 (14 settembre) racconta: «Quando dodici anni fa siamo partiti con Europa Editions abbiamo pensato a una casa editrice piccola all’interno di un mercato chiuso, direi ostile, dove la traduzione è solo al 3%. Siamo arrivati con l’intenzione di portare qualcosa di diverso, di nuovo. Partendo dalle librerie indipendenti, ci siamo rivolti a un pubblico che aveva già questa esigenza: erano gli anni della presidenza Obama e c’era una parte dell’opinione pubblica che voleva aprirsi a esperienze di altri Paesi. Tutti i distributori, i commerciali ci dicevano: “Questa cosa non funziona”. Noi pensavamo, invece, che il pubblico fosse più aperto».
I numeri dicono che hanno pensato bene. Infatti, nel 2008 la neonata casa editrice porta negli Usa “L’eleganza del riccio” (The elegance of the hedgehog): un milione di copie vendute. I libri della Ferrante, in seguito, generano un fenomeno quantificabile in 1 milione e 200 mila copie acquistate tra Stati Uniti e Canada. Sempre Ferri spiega che nel caso della Ferrante «il nostro merito è stato quello di imporre un’autrice che è fortemente legata a un territorio, a un’esperienza molto concreta; una scrittrice cresciuta lentamente. Solo dopo è arrivata la grande consacrazione internazionale».
A c. di Paola Diodato