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Self-employment: come inventarsi il lavoro

«Fare un lavoro che ti fa stare bene con te stesso e con gli altri e che valorizza il tuo talento è una delle cose più significative che possano accaderti»

Questa frase è tratta da volume di Jacopo Perfetti (Feltrinelli), da poco in libreria e il cui titolo è tutto un programma:  Inventati il lavoro. Sopravvivere alla fine del posto fisso e svegliarsi ogni mattina con il sorriso.

Dalla lettura, molto piacevole, voglio segnalare alcuni passi, particolarmente felici per chi, come me, ha l’allergia per il lavoro salariato e sogna un’alternativa.

Scrive Perfetti: «Un tempo, inventarsi un lavoro non era così conveniente. Le persone potevano aspirare a entrare in un’azienda come stagisti a vent’anni e uscirne a sessanta come dirigenti, con abbastanza soldi per passare il resto della vita in pensione, senza più dover lavorare. Questa sicurezza professionale, tuttavia, è scomparsa e inventarsi il proprio lavoro oggi non è più solo possibile, ma è diventato necessario. (…) All’interno di questo scenario, l’unico modo per evitare di essere licenziati o rimanere a casa è inventarsi il lavoro. Fino a quando, infatti, avrai l’entusiasmo, le idee e le persone per inventarti il lavoro, non potrai mai essere licenziato o rimanere senza lavoro. (…)

Mi ha sempre colpito il fatto che la parola “ergastolo” venga dal greco antico ergazomai, ovvero lavorare. Già nell’antichità, infatti, il lavoro a vita era visto come una delle pene maggiori che si potessero infliggere all’uomo. E, in un certo senso, avevano ragione. Fare qualcosa che non ami, qualcosa che ti rende infelice, frustrato e brutto per il resto dei tuoi giorni, è molto simile a passare tutta la vita in prigione. Dall’altra parte, invece, fare un lavoro che ti fa stare bene con te stesso e con gli altri e che valorizza il tuo talento è una delle cose più significative che possano accaderti. Viviamo una volta sola e quando comprendi veramente questo concetto, non puoi accettare di passare gran parte della tua vita facendo qualcosa che ti deprime. Non è un caso che molte delle persone che hanno seriamente rischiato la vita, una volta superato il trauma, hanno lasciato il loro lavoro per fare qualcosa che li gratificasse e li facesse sentire vivi ogni giorno. (…)

Molte delle persone che si sentono frustrate per la loro vita professionale è perché non hanno mai avuto l’opportunità o il coraggio di seguire i propri sogni e fare qualcosa di gratificante da un punto di vista personale, professionale e finanziario. E questa è la sfida più grande per chi si inventa un lavoro. Nella lingua tedesca c’è una parola meravigliosa che vuol dire sia professione sia vocazione: beruf. Inventarsi il lavoro significa proprio trovare la tua beruf, la tua missione nella vita. Non significa solo fare soldi ma, prima di tutto, dare un significato alla propria esistenza. Ed è vero: due delle cinque aziende più ricche al mondo, Facebook e Google, non sono nate per fare soldi.
In principio Facebook, che ora ha una quotazione di mercato di centinaia di miliardi di dollari, non aveva né un prodotto vendibile, né un modello di business, e Google è nato come semplice motore di ricerca gratuito e senza pubblicità. In entrambi i casi i loro fondatori non li hanno lanciati per fare soldi, ma per avere un impatto sul mondo e cambiare la vita delle persone. Sono partiti con il fine di creare un significato (making meaning) e sono finiti con il fare tantissimi soldi (making money).»

Tra le recensioni, su Amazon, un lettore scrive che «Perfetti mi stupisce focalizzando l’attenzione su riflessioni che non avrei portato a termine pur avendone tutti gli elementi ed altre che mi ha regalato e che non avrei mai esplorato e che, lette, sembrano, solo dopo, molto semplici.» Un altro racconta che: «Dopo anni di lavoro come dipendente, ho (coraggiosamente) lasciato il posto fisso per prendermi una pausa e decidere cosa sarà del mio futuro; in questa fase ho avuto la fortuna di ‘scoprire’ Jacopo Perfetti durante un’intervista radiofonica».
A.c. Tommaso Barca

Sull’argomento, vedi anche Escape From Cubicle Nation: From Corporate Prisoner to Thriving Entrepreneur“.

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