In questa sessione trattiamo la realizzazione di reportage. Il mercato di riferimento è quello di migliaia di periodici, tra settimanali e mensili di tutto il mondo, tutti raggiungibili online, tramite le agenzie specializzate o direttamente.
I reportage possono avere una componente testuale di poche centinaia di parole, quindi l’accesso al mercato editoriale internazionale è semplicissimo, avendo costi di traduzione marginali (o praticamente nulli, se sono il frutto di una ricerca su fonti inglesi).
Scegli un tema preciso e caratterizzato. Rendilo esplicito con un titolo, come vedi negli esempi sotto. Se hai difficoltà ad indicare l’argomento con un titolo, probabilmente non hai messo a fuoco il tema.
Documentati a fondo e poi concentrati solo sul tema scelto, perché così sarà tutto più facile, sia per le immagini che per i testi.
Prima di iniziare, considera che le foto pubblicate potrebbero essere 20, ma anche solo 5 o 6. Solo un reportage molto focalizzato può superare dei vincoli di pubblicazione di questo tipo.
La regola: scegli un soggetto ben caratterizzato e descrivibile in poche foto
Esempi
Se il tema fosse il Giappone, come in questo esempio, scegli un soggetto preciso e circoscritto. Non solo è più facile la realizzazione, ma è anche un modo per sfoltire la concorrenza. Infatti, i temi generici sono inflazionati da tempo e, per il punto di partenza dei reportage, bisogna essere originali.
Ecco tre reportage che potresti progettare in occasione di un viaggio in Giappone:
Questi esempi ti sembrano una buona impostazione dell’argomento da trattare?
Ti piacciono i titoli applicati?
In realtà, l’impostazione precedente non funziona: sembrano argomenti già visti tante volte.
Una soluzione? Essere meno generici, per esempio!
Ecco allora come foto e testi possono diventare più interessanti, focalizzando i temi, e quindi i progetti.
Non “L’architettura giapponese”, ma “La casa tradizionale giapponese”.
Non “Il giardino giapponese”, ma “Simbolismo e giardini giapponesi” o “Il simbolismo nei giardini giapponesi”.
Non “Viaggio in Giappone”, ma “Giappone, colori e contrasti” o “I colori della campagna giapponese”.
Nota che in questa versione così specifica il reportage ha senso e valore sia se sarà pubblicato con un corredo fotografico di 20 foto, sia se la pubblicazione sarà ridotta a 4-5 foto.
Il vantaggio è che non occorre che la redazione ti dia (e ti paghi) molte pagine per reportage. Questa è una questione di versatilità importante, che replica quella dei testi organizzati nella forma di piramide inversa di cui è pubblicabile anche solo il primo o i primi due blocchi di testo, senza che l’articolo perda senso.
Quando il soggetta da riprendere è pienamente a disposizione, occorre fare della variazioni di ripresa, per dar modo all’acquirente di adattare le foto alle proprie esigenze.
Regola n. 1
Riprendere lo stesso soggetto avendo cura di inserire un’area omogenea adatta all’applicazione di titoli e testi. Senza testo, l’immagine appare sbilanciata, ma è un difetto temporaneo. Il definitivo appare bilanciato ed elegante, come puoi vedere nelle foto sotto.
Questa è la regola più importante, perché può cambiare i princìpi di composizione armonica e bilanciata delle immagini.
Almeno una foto del reportage dovrebbe avere questa caratteristica. Se nessuna foto offre una zona omogenea, il titolista dovrà coprire una parte dell’immagine per applicare il titolo.
Regola n. 2
Aggiungere spazio di contorno al soggetto. A parità di punto di ripresa, fotografare lo stesso soggetto con una focale minore, in modo da dare uno spazio aggiuntivo (normalmente inutile, se non sconveniente), ma molto spesso utile per l’impaginazione editoriale.
La foto sotto è una ripresa caratteristica di questa esigenza editoriale: il soggetto ha tantissimo spazio intorno, per permettere una serie di usi grafici, altrimenti impossibili. Guardandola attentamente, puoi immaginare quante inquadrature sono possibili su un originale di questo tipo.
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Regola n. 3
Riprendere lo stesso soggetto in formato verticale e orizzontale, se possibile.
Per gli stessi motivi della regola precedente, è opportuno offrire lo stesso soggetto ripreso in verticale (portrait) e orizzontale (landscape)
A reportage concluso ci sono due sbocchi supplementari: la vendita di foto singole tramite i microstock e l’utilizzo del nucleo migliore delle riprese per realizzare un fotolibro.
L’editoria libraria è uno sbocco remunerativo e molto qualificante (fa curriculum). Ha molte potenzialità, anche in self-publishing.