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Editoria: agevolazioni con il digitale

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Le imprese editoriali, di vecchia o nuova costituzione possono fruire quest’anno di consistenti agevolazioni, in particolare se hanno piani di attività comprendenti le “nuove” tecnologie, come il digitale, che comprende Internet e l’e-commerce.

Districarsi tra tutti gli incentivi e le agevolazioni per le imprese non è facile, soprattutto se si sta pensando di avviare un’attività e non si è esperti nel campo, ci si può trovare in difficoltà nel capire come fare ad ottenere aiuti e finanziamenti, ma a questo possono facilmente provvedere i CAF e i commercialisti. A seconda della Regione di residenza o del settore specifico dell’attività, inoltre, ci sono ancora ulteriori incentivi o detrazioni, per cui è sempre consigliabile informarsi.

Gli incentivi e le agevolazioni riguardano:

  • Le misure per l’autoimprenditorialità, rivolte ai giovani under 35 e alle donne di tutte le età, titolari di nuove imprese (al massimo costituite da 12 mesi) nei settori industriale, artigianale, commerciale,  fornitura di servizi e innovazione sociale.
  • Sono previsti mutui a tasso zero per cifre fino a 1,5 milioni di euro e agevolazioni fino a 200.000 €.
  • Il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, attraverso il quale lo Stato diventa il garante dell’impresa nella richiesta di un finanziamento.
  • Le agevolazioni per chi investe in start-up e PMI innovative, a partire dalle detrazioni fiscali del 30%. Inoltre, nei primi quattro anni di attività, è possibile assorbire le eventuali perdite dalle aziende partecipanti, in questo modo si riducono i rischi per le nuove PMI. È anche prevista una riduzione del 19% dall’Irpef e del 20% dall’Ires, che salgono al 25% per le persone fisiche e al 27% per le personalità giuridiche per gli investitori in start-up innovative nel settore sociale e in quello tecnologico.
  • Il credito d’imposta ricerca e sviluppo, per le imprese che faranno investimenti in questi settori, che prevede un’agevolazione sotto forma di credito d’imposta fino al 50% per una spesa massima di 20 milioni di euro.
  • Il Sabatini ter, il provvedimento relativo ai finanziamenti per le imprese che devono acquistare beni strumentali, tra cui macchinari, impianti, hardware, software, strumenti e attrezzature.
  • L’equiparazione dei professionisti alle PMI nell’accesso ai fondi europei, dando la possibilità anche a loro di beneficiare dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei (SIE).
  • la competitività, riservando tagli fiscali per le imprese, con la riduzione dell’Ires dal 27,5 al 24% e l’istituzione dell’IRI, tassa sul reddito degli imprenditori. È previsto anche un nuovo regime di cassa per le aziende in contabilità semplificata, che pagheranno sulle effettive fatture incassate.
  • Gli ammortamenti, con una proroga del superammortamento del 140% per l’acquisto di beni strumentali (esclusi i mezzi di trasporto) e dell’iper ammortamento del 250% per gli investimenti nel digitale.

Questi i principali aiuti dello Stato alle vecchie e, soprattutto, nuove aziende italiane.

 

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