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Giornalismo: come usare gli archivi in Pdf

Dalla carta al digitale

Basta riunire l’edizione Pdf di giornali e libri per dotarsi di un archivio personale dal quale attingere all’infinito, per anni. E’ una forma di data mining facilissima, ma a saperla sfruttare sono pochissimi. Infatti…

Infatti, sembra che sia solo Marco Travaglio a utilizzare sistematicamente le ricerche automatiche che Acrobat può eseguire in pochi secondi su decine di migliaia di pagine in Pdf. Basta inserire una combinazione di parole-chiave e, come in Google, il programma restituisce link di collegamento al brano che le contiene. Così, Travaglio ha gioco facile di giornalisti e politici, quando cambiano opinioni al cambiare delle convenienze. Allo stesso modo, rintraccia fatti e antefatti senza perdere tempo, anche se sono vecchi di anni.
Con un archivio Pdf su misura, un giornalista può rendere un importante servizio ai lettori. Lettori che certo non hanno né la memoria specifica, né il tempo, per capire questi trucchi della comunicazione.

In “Senti chi parlava” (FQ 20/5/18), Travaglio confeziona un articolo-modello in questo senso. Un articolo interamente giocato sulle contraddizioni tipiche dei politici, tutt’altro che noioso. Ecco alcuni passaggi, con le citazioni appositamente evidenziate in colore.

Fanno il Daspo ai tifosi, va fatto il Daspo ai politici che prendono le tangenti: mai più” (7.5.2014) . Chi l’ha detto? I giustizialisti grilloleghisti che hanno firmato il contratto di governo? No, Matteo Renzi, lo stesso che ora tuona contro i “giustizialisti” che vogliono il Daspo per i politici corrotti. “Se la vicenda Eternit è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione: non ci deve mai più essere l’incubo della prescrizione” (20.11.2014). Chi l’ha detto? I manettari Di Maio&Salvini che vogliono fermare la prescrizione al rinvio a giudizio? No, Matteo Renzi, lo stesso che ora strilla contro il “giustizialismo” di chi vuol farla finita con la prescrizione. (…) “La Tav rischia di essere un investimento fuori scala e fuori tempo… Iniziative come la Torino-Lione non sono dannose, sono inutili. Sono soldi impiegati male… Prima lo Stato uscirà dalla logica ciclopica delle grandi infrastrutture e si concentrerà sulla manutenzione delle scuole e delle strade, più facile sarà per noi riavvicinare i cittadini alle istituzioni. E anche, en passant, creare posti di lavoro più stabili” (maggio 2013). Chi l’ha detto? I cavernicoli del M5S e della Lega che vogliono bloccare il Tav Torino-Lione e altre grandi opere ciclopiche inutili e costose? No, Matteo Renzi nel suo libro “Oltre la rottamazione”: lo stesso che ora difende il Tav dalle minacce dimaian-salviniane. “Sui migranti rischiamo l’esplosione per colpa dell’Unione europea” (16.9.2016). “I numeri dell’immigrazione oggi non sono sostenibili” (27.6.2017). “Ci dev’essere un numero chiuso di arrivi, non ci dobbiamo sentire in colpa se non possiamo accogliere tutti… I migranti aiutiamoli davvero a casa loro… C’è un limite massimo di persone che puoi accogliere, è impensabile che tu possa accogliere tutti” (7.7.2017). “Noi non abbiamo il dovere morale dell’accoglienza: sarebbe un disastro etico, politico e sociale…” (2.9.2917). Chi l’ha detto? I razzisti lepenisti e orbaniani che han siglato il contratto? No, Matteo Renzi, scavalcando preventivamente a destra il governo Salvimaio.  (…)  “L’Italia ha smesso di crescere quando ha abbracciato la filosofia, tipicamente europea, del rispetto di parametri” (28.7.2015). “Basta con i professionisti europei dello zero virgola! Se vogliono aprire una procedura contro l’Italia, facciano pure: noi andiamo avanti!” (1.2.2016). “C’è un pregiudizio di alcuni dirigenti europei, come il presidente dell’Eurogruppo, che alle elezioni ha preso il 5%, nei confronti dell’Italia: bisogna rendersi conto che di Fiscal Compact e di austerity l’Europa muore” (10.7.2017). “L’avvento scriteriato del Fiscal compact nel 2012 fa del ritorno agli obiettivi di Maastricht (deficit al 3% per avere una crescita intorno al 2%) una sorta di manifesto progressista. L’Italia deve porre il veto all’introduzione del Fiscal  compact nei trattati e stabilire un percorso a lungo termine… via libera al ritorno per almeno 5 anni ai criteri di Maastricht col deficit al 2,9%. Ciò permetterà al nostro Paese di avere a disposizione almeno 30 miliardi nei prossimi 5 anni per ridurre la pressione fiscale e rimodellare le strategie di crescita… Abbiamo bisogno di abbassare le tasse. Punto” (9.7.2017). Chi l’ha detto? La folle maggioranza Salvimaio che, per le sue demenziali riforme economiche senza coperture, vuole ridiscutere i trattati Ue e minaccia di sfondare il Fiscal Compact fino al 2,9% di deficit-Pil? No, Matteo Renzi (…).

Come si vede bene con l’evidenziazione in marrone, le citazioni testuali formano la gran parte dell’articolo. Chiunque conservi in una grande cartella copie di Repubblica, Corriere e altre fonti web  (archiviate come Pdf), può far cercare da Acrobat tutte le ricorrenze desiderate e rendere un servizio utile ai lettori, con dichiarazioni messe a confronto.
A c. di Gianni Piras e staff FM

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