Giorni difficili per il giornalismo inglese. Lo scandalo planetario del News of the World ha mostrato tutto il cinismo del giornalismo scandalistico, che ha milioni di appassionati in Gran Bretagna. Tra chi ora può legittimamente prendere le distanze da News of the World e dal gruppo di Murdoch c’è Charles Rusbridger, direttore del The Guardian dal 1995.
Sul sito del quotidiano, Rusbridger elenca ai suoi lettori le loro regole per il giornalismo d’inchiesta.
In sintesi, scrive che i metodi utilizzati devono essere proporzionati alla serietà della vicenda e alla sua rilevanza pubblica, ed essere sempre al minimo del necessario. Quindi, l’intrusione nella privacy deve essere giustificata nei termini di interesse pubblico che ne può derivare.
Infine, ogni attività critica, sul piano della privacy, deve essere autorizzata e monitorata dalla direzione.
Una linea di condotta opposta al sensazionalismo spinto del News of the World, che ha incluso intercettazioni illegali, operazioni di spionaggio e la corruzione di agenti di Scotland Yard.
Il Guardian fa parte del Guardian Media Group, che possiede quotidiani, emittenti radiofoniche, il giornale domenicale The Observer, il Manchester Evening News e guardian.co.uk, uno dei più popolari giornali on line in inglese.
Su tutti, vigila lo Scott Trust, una fondazione senza scopo di lucro, che garantisce l‘indipendenza editoriale del gruppo editoriale da partiti, governi e potentati economici.
AR