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Giornalisti che diventano scrittori: 4 regole per iniziare
Per i giovani giornalisti c’è tutto un mondo da scoprire ben oltre la pubblicazioni sui giornali, ed è quello dell’editoria libraria. Ecco come fare per “entrare” in libreria, sulle orme di Travaglio, Gramellini, Stella, Severgnini e tanti altri già famosi. L’inizio è alla portata di tutti, ma solo se…
L’inizio di un’avventura editoriale alla portata di tutti, ma solo se si seguono i passaggi giusti. Per cominciare, la premessa è che pubblicare un libro a carattere giornalistico sulle maggiori librerie online ormai è solo questione di minuti, e si può fare tutto senza chiedere nulla a nessuno. Più precisamente, chi ha interessi e capacità giornalistiche, proprio perché ha acquisito una buona scrittura, può realizzare validi ebook (più o meno legati all’attualità), e può metterli in libreria senza barriere, in pochi minuti, con una buona visibilità sul pubblico, proprio come recita il claim di una della piattaforme di pubblicazione per autori indipendenti, lulu.com (in foto, sopra).
1 – Prima condizione: fare tutto in digitale
Per i principianti, la prima condizione per “entrare in libreria” è che si ragioni in digitale. Cioè che sia un libro in formato digitale, per la distribuzione in digitale (online), per motivi di tempi, procedure e costi.
Non meno importante di tempi e costi è la questione dei contenuti. Infatti, si dimentica spesso che le edizioni digitali sono le uniche che consentono di trattare argomenti di ristretto interesse, con una prospettiva vendite indeterminata o imprevedibile. Questo è possibile per il fatto che in digitale l’investimento sulla realizzazione è minimo (solo le ore nette di lavoro diretto), e i costi di distribuzione e consegna sono nulli.
Al contrario, un libro stampato deve vendere mediamente il 30% della tiratura nelle prime settimane di commercializzazione, per coprire i costi principali. Poi deve avere delle prospettive di vendita a breve termine di un altro 30%. Questo significa che su una tiratura pur minima di 2.000 copie (la minima più conveniente in offset), se ne devono vendere 600 praticamente subito e altre 600 nei mesi successivi. Perché questo accada, occorre che ci sia un buon lavoro di promozione vendite e un vasto interesse per l’argomento trattato. In ogni caso, la valutazione del mercato potenziale di ogni nuovo titolo, da parte dell’editore, richiede tempo e questo ci porta alla seconda condizione: pubblicare da indipendenti, cioè come il self-publisher.
2 – Seconda condizione: pubblicare in self-publishing
Il self-publishing è l’unica soluzione sia quando l’argomento interessa solo un pubblico specialistico, sia quando si deve pubblicare letteralmente al volo per cogliere l’interesse del momento.
Il ruolo degli editori è importantissimo, ma in molti casi i loro tempi tecnici sono d’intralcio. Per chi vuole pubblicare senza subire la procedura, i lunghi tempi e i dubbi degli editori, la soluzione è quella del self-publishing, con la pubblicazione immediata su Amazon.it, l’Espresso (ilmiolibro.it), Lulù.com e tanti, tanti altri di un file Word minimamente elaborato in formato ebook (Pdf, ePub ecc.).
Basta una prima esperienza per convincersi che con il self-publishing si possono realizzare instant book su questioni d’attualità, con un ciclo di realizzazione anche di pochi giorni. Come scrivono Loiacono e Principato sul Corriere: «Viene eletto Papa Francesco? Ecco che, solo tre giorni dopo, è già pronto un instant book per approfondire la sua storia e spiegare qual è la sua visione della Chiesa. Il Movimento 5 Stelle ottiene un risultato inimmaginabile nelle elezioni politiche? Neanche il tempo di riprendersi dalla sorpresa che subito un volume ti guida alla scoperta di Grillo, i grillini e il grillismo. (…) Anche nel nostro Paese istant book di qualità arrivati al momento giusto hanno raggiunto ottimi risultati. Basta pensare a “Steve Jobs – Stay Hungry, Stay Foolish”, curato dai giornalisti del Corriere della Sera (…) con 140.000 download vendute in due settimane, è stato un caso editoriale. Quando si offrono contenuti di valore, un “istante” può produrre risultati che durano nel tempo».
Il digitale e il self-publishing sono le condizioni principali, ma non bastano. Occorre anche progettare ebook che siano competitivi e alla portata di chi è alle prime esperienze. Ecco come.
3 – Terza condizione: realizzare un ebook con contenuti importanti
A differenza di autori sconosciuti, le novità editoriali di noti giornalisti godono di un credito di qualità spontaneo, per decine di migliaia di lettori. Per questo motivo, nel pensare alla pubblicazione dei primi ebook è indispensabile porsi il problema di come superare questo handicap, dove “sconosciuto” significa per i lettori anche di dubbia qualità e scarso interesse.
Quando si è sconosciuti al pubblico, bisogna evitare di essere sottovalutati per questo solo fatto. Quindi le domande giuste sono: «come far fronte alla concorrenza? Come posso attrarre i lettori senza essere né un autore noto, né appoggiato da un editore noto? Come posso realizzare un testo importante?»
La risposta arriva dal marketing: quando il brand è debole, il prodotto deve imporsi per le sue caratteristiche intrinseche.
Traduzione: per le prime pubblicazioni, la qualità dell’autore/curatore non conta se sono di qualità i contenuti che lo formano. Per esempio: un libro su un regista sarà interessante se recupera e raccoglie le recensioni dei critici più autorevoli. Un ebook di economia politica sarà valido se raccoglie e organizza le opinioni di noti economisti.
In pratica, questa formula editoriale si può tradurre in pubblicare “chi dice cosa“, dove la qualità non dipende dall’autore/curatore ma dai contenuti che riporta.
Così realizzato, il lavoro svolto da un autore sconosciuto e non referenziato è apprezzabile dal lettore, perché gli offre in poco tempo il frutto di un lavoro di ricerca e raccolta costato decine o centinaia di ore.
I primi progetti editoriali devono mirare a raccogliere materiale di qualità non a produrlo in proprio, come si fosse già degli opinion leader. La tentazione di mettersi al centro della scena è forte per tutti, ma all’inizio è sempre un errore. Allo stesso modo, non è frutto del caso, ma è una questione di metodo giornalistico se nessuno dello staff giornalistico della Gabanelli si comporta in Report da opinionista, ma svolge un lavoro importante di ricerca e informazione.
4 – Quarta condizione: progettare ebook di facile realizzazione
A questo punto è il momento di vedere quali sono le tipologie di libri che siano anche facili da realizzare, per non raccogliere delusioni e per non stancarsi prima del risultato finale.
Sono di questo genere le raccolte monografiche, le guide e le antologie, principalmente. Raramente lo sono le interviste, i reportage, le ricerche e le inchieste giornalistiche, perché di regola hanno tempi ed esiti incerti, invece è importante che proprio tempi ed esiti siano ragionevolmente certi. E’ importante che non ci siano possibilità di interferenze esterne, ma si possa lavorare in studio.
4.1 – Le raccolte monografiche, sono le edizioni che rispondono al desiderio di sapere “tutto o quasi tutto su…” un’attrice, un calciatore, un regista, uno scrittore, un giornalista, o anche un problema sociale, una riforma governativa, un nuovo sistema operativo ecc. ecc. Non c’è interesse personale dell’autore, per quanto di nicchia, che non possa sfociare in un’edizione di questo tipo.
Il modello operativo di partenza è quello delle rassegne stampa, ma in questo caso la raccolta è solo la prima fase del lavoro. Infatti, non si tratta di cercare e riunire passivamente una serie di testi su un argomento molto specifico, ma si tratta di fare un vero lavoro giornalistico-redazionale, con ampi tagli e molti raccordi personali, con brevi introduzioni e paragrafi di collegamento tra le parti. Il tutto in un numero di pagine accettabile sia per l’autore che per il lettore: tra le 50 e le 100 pagine, in formato B5.
Se le questioni sono dibattute, è apprezzabile che l’autore abbia un atteggiamento neutrale e non appaia schierato. D’altra parte, se in fatti riportati non sono espliciti, a poco serve aggiungere la propria opinione.
4.2 – Le guide sono un altro genere editoriale che si presta ad un lavoro del tutto autonomo e interamente al computer. Certamente valgono meno di quelle in cui c’è un’esperienza diretta dell’autore, ma lo scopo di questo tutorial è solo di avviare alla pubblicazione, non di realizzare un’edizione memorabile o un bestseller.
Non solo: ci sono delle guide che per loro natura non richiedono un’esperienza diretta dell’autore. Un esempio? Le guide alle offerte di un determinato prodotto o servizio. In questi casi, il giornalista raccoglie ed agevola il confronto tra le varie opzioni, riportando rigorosamente le caratteristiche ufficiali. Al massimo, può aggiungere eventualmente opinioni e test di un buon numero di soggetti qualificati.
4.3 – Le antologie sono un genere che può far felice chi ama molto la lettura, perché c’è da leggere molto. Nel nostro caso, le antologie offrono ai lettori un veloce percorso trasversale per tema o per autori. Il piacere dall’autore è quello della condivisione, il piacere del lettore è la scoperta facile, del tipo: “i più bei versi d’amore dei poeti greci o russi/arabi/giapponesi ecc. Oppure: “le trame più horror della narrativa contemporanea” o “lettere dal fronte” ecc. Va bene qualsiasi argomento che possa rispondere ad una curiosità o un bisogno culturale che i lettori, da soli, non avrebbero tempo e forse modo di soddisfare.
Si può lavorare su stralci dalle opere di una scrittrice o di un genere letterario. Su quelle di un giornalista o di un politico. Sulle interviste già pubblicate, raccolte su un unico tema. E’ emblematico il caso di una lettrice che ha raccolto le ricette di cucina lette in famosi romanzi della letteratura e ne ha fatto un libro di successo, dal titolo “Parole in bocca: i pranzi letterari. Una sorprendente passeggiata letteraria e gastronomica” (da notare l’astuzia della parola “sorprendente” nel sottotitolo).
E’ molto valida anche l’idea di approfondire argomenti d’attualità così come sono trattati in blog e forum. Così si possono raccogliere in chiave giornalistica centinaia di esperienze di vita vissuta, sui più vari temi, da quelli professionali a quelli più intimi.
Per esempio, sul forum di alfemminile.com, sul tema “Alimentazione e dieta” ci sono 57.000 messaggi che sono una miniera di vita vissuta, di opinioni, esperienze e consigli. In tema di “Bellezza” su questo blog c’è una miniera di 2.5 milioni di messaggi. In tema di “Amore” ce ne sono ora ben 7,7 milioni!
Un mare, anzi, un oceano di contenuti a portata di mouse e su uno solo dei mille blog e forum online, per non parlare di quello che è a portata di mano in lingua inglese. Auguri e buon divertimento.
Antonello Ruggieri e Claudio Torrella
Sulla pubblicazione di ebook, leggi anche:
– Storie di successo, tra self-publishing, editori e Amazon.
– Fotogiornalismo d’inchiesta e impegno civico.
Sui giornalisti scrittori, leggi anche:
– Longform, spazio ai giornalisti scrittori.
– Giornalisti e bestseller.
– Giornalisti, scrittori e best seller: l’elenco si allunga.
PS – Regole di copyright e privacy. Nel caso delle antologie e quando si riportano molti testi di un autore o pagine integrali di un’edizione, occorre informarsi e aggiornarsi su norme e leggi relative al copyright. Non è un argomento da trattare in questa sede, ma un punto può essere chiarito con poche parole: non si devono danneggiare i diritti culturali, artistici ed economici di editori e autori. Diritti che scattano secondo precise quantità di riproduzione degli originali, e proporzioni tra testo proprio e testo citato. Superando questi due limiti (quantità e proporzione), occorre un’autorizzazione scritta dell’autore e/o dell’editore (ma la stessa Legge concede margini più ampi per le edizioni didattiche).
Nel caso si riportino interventi dai forum occorre non riportare i veri nomi o username, né renderli riconoscibili (per esempio: «Anna, 36 anni, impiegata comunale a Tivoli, scrive che…»).