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L’editing editoriale spiegato in poche parole

L’editing librario serve per valorizzare l’opera e l’autore, certo, ma anche anche per valorizzare l’investimento dell’editore. Editing sì, dunque, ma quale? Come? Facciamo chiarezza.

Tra i fattori di successo di un libro ci sono le fasi di rifinitura, solitamente da parte di professionisti specializzati. Più raramente da parte degli autori stessi.
Nel caso di pubblicazione tramite editore, conviene che in contratto sia precisato che tipo di intervento sarà fatto, tra quelli possibili, spiegati sotto.

 

A) L’editing

Il content/developmental editing guarda al quadro generale piuttosto che a dettagli come la grammatica e la punteggiatura. In narrativa, analizza la trama, il flusso, il tempo, la struttura, i personaggi, il ritmo e il punto di vista. 

Il redattore valuterà se l’argomento o la storia siano solidi, completi e strutturati correttamente, indicherà gli eventuali problemi e le possibili soluzioni.

Di solito, in questa fase si invia all’autore un’analisi di alcune pagine, ma si può anche commentare all’interno del documento stesso. 

I suoi suggerimenti possono includere:

  • modifiche dell’ordine dei capitoli
  • eliminazione di personaggi
  • adattamenti di vario genere al target ecc.

In questa fase, non ci si occupa di grammatica, punteggiatura, refusi.

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B) Line-editing / Copyediting

Line-editing. Si interviene non a livello di storia complessiva, ma a livello paragrafo per migliorare il flusso, il senso e lo stile. Controllano frase per frase anche la coerenza del punto di vista (chi è il narratore), i dettagli del personaggio, il tempo, il dialogo, ecc. 

Il compito del correttore è rendere il libro/contenuto più interessante. Se il testo deve essere divertente, si assicura che sia coerente e in tono. Valuta la scelta delle parole, la struttura della frase e cerca ripetizioni o ridondanze.

A questo livello si lavora direttamente sul file, utilizzando gli strumenti di Revisione: si fanno commenti e domande oppure si forniscono spiegazioni per alcuni interventi. L’autore esaminerà il file, accetterà o rifiuterà i vari interventi come ritiene opportuno. 
In genere, il line-editing è considerato parte del copyediting.

Il copyediting controlla la chiarezza e la correttezza del testo, la grammatica, l’ortografia, la punteggiatura. Quindi:

  • correzione grammaticale
  • controllo lessicale
  • applicazione  delle norme redazionali
  • se richiesto si occupa del controllo dati
  • applicazione dei fogli di stile
  • segnalazione per grafici, immagini, tabelle ecc.
  • prepara il testo per la fase successiva → impaginazione

A questo livello si lavora direttamente sul file, utilizzando gli strumenti di Revisione: si fanno commenti e domande oppure si forniscono spiegazioni per alcuni interventi. L’autore esaminerà il file e accetterà o rifiuterà i vari interventi come ritiene opportuno. 

Diversi livelli di copyediting

Per il tuo tariffario considera che puoi intervenire a vari livelli di copyediting.

Di base si controlla ortografia, punteggiatura, uniformazione, lettere maiuscole, numerazione di note a piè di pagina e tabelle, ecc.

Ma quando si interviene sulla chiarezza, sulla scorrevolezza, sulla grammatica, sulla sintassi, sul lessico, sulla struttura della frase, diversi correttori effettueranno revisioni diverse.

Si può fare un copyediting leggero, tralasciando tutto ciò che non è un errore da penna rossa. Si può evidenziare delle parti prolisse o non chiarissime, ma non riformularle. Ignorare il gergo oppure evidenziare qualcosa che un lettore potrebbe non capire ma non fornire suggerimenti su come cambiare e indicare delle incongruenze o dei dati indiscutibilmente sbagliati.

Un livello intermedio di copyediting comporta la correzione di tutti gli errori indiscutibili di grammatica, ortografia e punteggiatura, l’uniformazione e l’indicazione o la revisione di frasi poco chiare, ripetitive ecc. con eventuali suggerimenti. Si può anche fare un controllo dati più approfondito.

Copyediting pesante: controllo ortografia, punteggiatura, uniformazione, numerazione di note a piè di pagina e tabelle, riformulazione di frasi o paragrafi troppo prolissi o contorti. Controllo dati e incongruenze.

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C)  La correzione di bozze

Tradizionalmente, un correttore di bozze lavora su un documento che è stato composto e formattato. Tuttavia, sempre più correttori di bozze lavorano in Microsoft Word su documenti che non sono ancora stati impaginati, in particolare quando lavorano con autori autopubblicati.

In genere, a questo livello il manoscritto dovrebbe essere già stato editato, perché la correzione di bozze è l’ultimo passaggio del processo editoriale: il controllo di qualità finale.

Un correttore di bozze verifica:

  • eventuali errori di grammatica, ortografia e punteggiatura non rilevati dal copyeditor

  • refusi e lessico

  • problemi di formattazione con dimensione del carattere, stile e layout

  • sillabazione
  • errori di riferimenti incrociati e collegamenti interrotti

Se si lavora su documenti impaginati, i correttori di bozze controllano:

  • che l’ultima bozza riporti tutte le modifiche indicate nella bozza precedente

  • la sillabazione

  • l’impaginazione e la coerenza grafica

In conclusione, si vede bene come una buona edizione richieda una serie di revisioni e migliorie né brevi né semplici. In termici economici, si tratta di investimenti solitamente compresi tra 500 e 1.500 euro. Investimenti e non costi, dato che influenzano direttamente le vendite.

 

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