Un gruppo di biobliofili, «ricercatori instancabili di stranezze e profondità editoriali», fonda una nuova casa editrice: Grenelle. Un nome che è tutto un programma. Interessante.
Parlo di “Grenelle” che ha iniziato col piede giusto, ripubblicando piccole “perle” di modernariato editoriale come “Un figlio al fronte”, il capolavoro dimenticato dell’americana Edith Warton (1862 – 1937), oppure tre altri piccoli monumenti alla scrittura, i tre racconti dell’inglese Henry James (1843 – 1916), nei “Segreti d’artista”.
Grenelle, la nuova casa editrice di Potenza, prende il nome da una via parigina, rue de Grenelle, dove si incontravano i primi surrealisti, artisti contro ogni ovvietà, con il gusto della provocazione e delle associazioni bizzarre (v. foto sotto).
Loro, per ora, cercano di avviare buone Collane e contemporaneamente risparmiare i costi finanziari e lavorativi degli autori contemporanei, che sicuramente seguiranno.
Lo staff si descrive come «una compagine fantasiosamente assortita, fatta da filosofi, amanti del pensiero e delle sue derive artistiche. Tutti lettori accaniti, compulsivi, ricercatori instancabili di stranezze e profondità editoriali. Siamo, insomma, gente talmente innamorata dei libri e talmente folle da fondare una casa editrice dedicata al pensiero, all’immaginario e all’arte, a tutte le forme d’arte che possono parlare attraverso i libri. Siamo una giovane casa editrice innamorata della letteratura, della filosofia, dell’arte. Pubblichiamo libri fuori dall’ordinario, convinti che i generi siano fatti per essere mischiati. Il nostro catalogo è un piccolo archivio di stranezze: reportage filosofici, nuove drammaturgie, narrativa immaginifica e molto altro ancora». Auguri!
Annamaria Giglio & staff FirstMaster