Questa ĆØ l’altra faccia dell’editoria, dove si scrivonoĀ libri per fare carriera,Ā per vincere concorsi, per scalare un’istituzione. InĀ questi giorni, persino per candidarsi a PresidenteĀ della Repubblica.
Libri come gradini verso laĀ meta sognata. E’ quello cheĀ Stefano Feltri ha raccontato ieri in Fenomeni editoriali del terzo tipo, con la cronologia e i titoli delle pubblicazioni di nomi noti della politica. A partire dal primo candidato alla presidenza delle Repubblica,Ā GiulianoĀ Amato, che “due anni fa scodellò inĀ libreria Lezioni dalla crisi (Laterza, conĀ Fabrizio Forquet), a gennaio, per posizionarsiĀ verso il Colle. Dopo la rielezioneĀ di Giorgio Napolitano, si apreĀ la partita dellāincarico a Palazzo Chigi,Ā Amato ĆØ ovviamente in corsa e perĀ il Mulino arriva pronto sugli scaffaliĀ Grandi Illusioni – Ragionando sullāItalia,Ā analisi di storia patria firmata conĀ Andrea Graziosi.
Oggi cāĆØ di nuovo ilĀ Quirinale e il dottor Sottile (Amato, nrd), compliceĀ il suo status attuale di giudice costituzionale,Ā va ben oltre il pamphlet delĀ 2013:Ā ecco un mattone di 480 pagine, pubblicato nella collana più seria del Mulino, Le istituzioni della democrazia, con il sottotitolo molto presidenziale Un viaggio lungo cinquantāanni.Ā Un libro, anche se raccolta di articoli con prefazioni multiple e autorevoli, significa recensioni: come quella di Andrea Manzella su Repubblica , e come si fa a non eleggere al Colle uno che per mezzo secolo ha rispettato la āregola dellāequilibrioā?
Al giro precedente, quelli della Laterza non ci potevano credere: la campagna del Quirinale trasformò in un best-seller un saggio denso e impegnativo come Il diritto di avere diritti di Stefano Rodotà .
Quatto quatto, stavolta lāex garante della Privacy si ĆØ posizionato con un libretto molto più agile, a beneficio di quelli che potrebbero trovarsi ancora a scandire āRo-do-tĆ ā: 140 pagine, scritte grandi, e un titolo con la rima, che va sempre bene: SolidarietĆ (Laterza).
AncheĀ il giurista Sabino Cassese, collega di professione e di generazione di Amato e RodotĆ , quando ha provato a esplorare lo spazio per una sua candidatura, ha usato un libro.
Lo aveva pubblicato quasi un anno fa, a marzo 2014, ma appena lasciata la Consulta, a dicembre, Cassese lo ha rispolverato per farsi una tournĆ©e in prima serata (Otto e mezzo, DimartedƬ): anche il titolo di quel saggio, sempre del Mulino, evocava destini quirinalizi, Governare gli italiani. Senza libro ā e senza editoriale sul Corriere della Sera ā Cassese avrebbe potuto contare soltanto sul suo prestigio. Che non ĆØ poco, ma meglio ricordarlo agli smemorati del Parlamento.
A cura di Tatiana Guzzi & staff FM
Recensione da “Vuoi il Colle? Scrivi un libro e prega”, di Stefano Feltri, Fatto Quotidiano (21/1/15, p. 6).