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«Il giornalismo è un mestiere che ti prende il cuore, ti entra sotto la pelle e non vuole uscire più».
Questo è lo sfondo di uno dei pochi romanzi che si sviluppa nel mondo del giornalismo. Parlo di “Giornalisti …e vissero per sempre precari e contenti…“, appena pubblicato dalla giornalista Simona Moraci, che in quasi vent’anni di carriera ha conosciuto i vari mondi del giornalismo: carta stampata, televisione, uffici stampa, giornali di settore, testate on-line, nazionali e non. Da queste esperienze è nato questo racconto, sul giornalismo come era e come è oggi.
Non un lungo racconto di vita giornalistica, fresco di stampa, ma un breve articolo biografico (appena pubblicato su Prima Pagina YVS), è quello del fotoreporter Davide Mantovani: Che bel mestiere fare il giornalista, in cui racconta come «questa cosa chiamata giornalismo ti entra dentro, con i suoi ritmi assurdi, i suoi automatismi, la sua bellezza a senso unico perché piena di responsabilità, di orari strampalati, di situazioni difficili; così arriva per tutti un giorno in cui non riesci ad immaginare poter fare nient’altro, ed è stato così anche per me. Se poi nel ragù ci metti anche la voglia di cambiare il mondo e di fare qualcosa di utile verso la collettività sei fregato; vai avanti, nonostante tutto e tutti; le critiche, quelle di chi non fa questo lavoro, ci sono sempre state, ed è giusto così, perché sono le persone i veri datori di lavoro del cronista, non le Rock Star da arena televisiva».
A c. di Franco Piras
Link libro Simona Moraci: Giornalisti… e vissero per sempre precari e contenti
Link articolo Davide Mantovani: Che bel mestiere fare il giornalista.
Autore:Magazine FM
1 commento
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Sì, fare il giornalista è “un mestiere che ti entra dentro” e tutti ne approfittano.