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Narrativa: come migliorare i tuoi racconti

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Se i tuoi racconti brevi sono stati deludenti, probabilmente hai fatto questi errori. Ecco come puoi rimediare

I racconti brevi sono la palestra più valida per fare pratica di trame e personaggi. E’ vero che in libreria non arrivano molte raccolte e antologie, ma in compenso i racconti brevi sono pubblicati da molti settimanali e anche alcuni quotidiani. Inoltre, è l’unica forma di narrativa consentita per partecipare alla maggioranza di concorsi e premi.

Infine, c’è l’area cinema e tv, affamata di nuove trame, perché se ne producono sempre di più. Per i film, in occidente se ne producono circa 10.000 l’anno, così come per telefilm e serie tv. Numeri che «richiamano dall’editoria una gran massa di scrittori», come scrive l’annual report Eurodata.

Storie brevi e racconti: quante parole?

Considera che per un racconto fino a 10.000 parole, ti bastano due soli personaggi e una situazione, più che una trama. Mentre per racconti più lunghi, cioè per le storie intorno alle 20.000 parole (per settimanali, cinema e tv), occorre anche un problema stringente e una trama.
Detto questo, ecco gli errori più penalizzanti, secondo redattori e giurie.

Come migliorare un racconto: errori di tipo A

Il primo errore in cui puoi essere caduto è che l’idea iniziale, forse fulminante, l’hai diluita con troppi personaggi, luoghi e scene. Insomma, tu pensavi di aver arricchito la storia, invece l’hai dispersa con una trama troppo complessa per la forma breve, perché ciò che è brillante in 3-4 pagine, può essere noioso se lo sviluppi in 20.

Delinea la trama con il numero minimo di personaggi, in azione nel più breve tempo possibile, quando progetti il tuo racconto breve.

La storia potrebbe svolgersi con solo tre personaggi in un solo pomeriggio? Quindi non usare un cast di nove su due mesi.

Il conflitto potrebbe svilupparsi in un unico luogo? Allora posizionalo lì, invece di spostare i personaggi in vari ambienti.

Il nucleo della storia si può esprimere in una singola scena o due? Allora non aggiungerne altre se ne puoi farne a meno. Ricorda: per migliorare un racconto breve, togliere è tendenzialmente meglio di aggiungere.

La struttura della trama in tre atti e la struttura della trama “Goal-and-Obstacles” funziona bene per i racconti brevi. Invece è sconsigliabile utilizzare lo schema della “trasformazione del personaggio” o “il viaggio dell’eroe”.

Ricapitolando, se rileggi i racconti brevi dei classici della letteratura, vedi che funzionano bene perché:

  1. gli elementi della trama sono semplici;
  2. sono coinvolti pochi personaggi;
  3. hanno meno scene e spesso consistono in un’unica scena;
  4. l’intera storia si svolge in un unico luogo;
  5. non hanno sottotrame;
  6. si sviluppano su un periodo breve.

Come migliorare un racconto: errori di tipo B

Un secondo ordine di errori è quello di risolvere sbrigativamente dei personaggi e ambienti.
Se in prima bozza è accettabile utilizzare gli aggettivi per andare velocemente al punto, nelle versione definitiva devi trasformare gli aggettivi in qualcosa di più caratteristico, di più stimolante per la fantasia dei lettori.
Nulla di complicato: quasi sempre ti basta sostituire una parola con altre due o tre, per dare più colore e molto più realismo al racconto, come in questi esempi.

Es. 1) Prima bozza: «Marco era un pezzo grosso di un’importante multinazionale e per questo era spesso all’estero per lavoro». Tutto molto vago, impalpabile. 
Seconda bozza: Marco era uno dei direttori vendite di una multinazionale dell’alimentare e per questo era spesso in Medio Oriente per lavoro.

Es. 2) Prima bozza: «Sono stanca del viaggio, ma che senso avrebbe chiudermi in una stanza d’albergo quando sono in una delle più affascinanti città del mondo?»
Seconda bozza: basta sostituire la parola “affascinanti” e poco altro con qualcosa di più articolato, ed ecco come diventa la frase: sono stanca del viaggio, ma che senso avrebbe restare in un hotel come tanti altri quando sono in città così ricca di storia, di arte e di famose vie dello shopping?

Es. 3) Prima bozza: «Il giorno successivo salimmo sulla lussuosa motonave con la quale avremmo navigato tra le isole».
Seconda bozza: il giorno successivo salimmo sulla grande nave con la quale avremmo navigato tra le isole, accolti da personale in livrea e divise, in una festa di colori e luci.

In caso di difficoltà puoi ricorrere alla analogie, utili sia per spiegare che per descrivere. Con le analogia puoi di fornire l’immagine o l’informazione che ti serve, con poche parole. Quindi la nave dell’esempio precedente può essere descritta al lettore «lunga come due treni e alta più del palazzo dove abito».

Dopo la seconda bozza puoi continuare a fare meglio, sempre meglio, con minimi ritocchi che rendano più vivido, più visivo il racconto.

Anne Hyatt & staff FM

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