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Comunicazione politica e social media

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Com’è possibile fare ancora dichiarazioni e promesse pubbliche, sperando che il pubblico dimentichi, come ai vecchi tempi?

“Oggi non è più come qualche anno fa, quando Facebook o Twitter non esistevano, quando un politico poteva farsi intervistare da un giornale o da una tv, affermare tutto e il contrario di tutto, sapendo che lettori e ascoltatori, dopo qualche settimana, avrebbero dimenticato ogni cosa. Oggi quello che si afferma resta impresso, come una vera stigmata personale, nella Rete. E influenza la credibilità, sempre agli occhi del popolo della Rete, del politico o della persona di business che non ha mantenuto la promessa fatta o l’impegno preso. La Rete e i social media scarnificano la credibilità degli individui abbinando per sempre azioni e affermazioni alla realtà dei fatti”.
Così scrive il giornalista e scrittore Edoardo Narduzzi (ItaliaOggi del 17/1/17, p.1). E ancora: “Ai tempi del web e di internet non puoi mai parlare in pubblico con superficialità. O meglio, puoi anche farlo, ma devi essere consapevole che tutto quello che dici resta in Rete, quindi è social, per sempre”. 
Concludo: da più di dieci anni le aziende, grandi e piccole, hanno imparato a proprie spese a dover tutelare la propria immagine in Rete. Non così i politici.
Dalle multinazionali ai piccoli ristoranti di quartiere, imprenditori e manager sanno che devono stanno attenti a quello che fanno, perché blog e social media sono in agguato. Non così i dinosauri della politica, a Roma come a Bruxelles (e non solo).
F. D’I. & staff FirstMaster

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