Che la crisi dei giornali sia in realtà una crisi di idee e di indipendenza lo dimostra il successo di lettori e di vendite de il Fatto Quotidiano. In un mercato che tutti danno per saturo e impossibile, quello dei quotidiani stampati, il Fatto ha chiuso il suo bilancio con un utile di 8 milioni, senza sovvenzioni statali. Un successo che, nato a settembre del 2009, ora porta la redazione verso una presenza televisiva.
Infatti, lo scorso 21 luglio gli azionisti de Il Fatto, ossia i giornalisti Padellaro, Travaglio, Gomez, Lillo, l’editore Aliberti e la casa editrice Chiare Lettere hanno esaminato vari progetti tv da realizzare entro fine anno. Intanto una linea video web e’ stata attivata proprio in queste ore, senza l’assistenza di tecnici (si vede e si sente). Ma l’interesse non sembra tanto una web tv, quanto di produrre alcune ore di trasmissioni televisive settimanali. Un piano al quale si dice molto interessato Sandro Parenzo, per Telelombardia, Antenna 3, Canale 6 e Videogruppo.
Dalla carta alla tv, indipendenti per Statuto
Il Fatto è un quotidiano indipendente, edito da una società per azioni priva di un azionista di riferimento. Gli azionisti imprenditori (Francesco Aliberti, Chiarelettere, Luca D’Aprile, Cinzia Monteverdi), possono detenere singolarmente solo fino al 16% del capitale sociale. I soci operativi, e cioè i giornalisti Peter Gomez, Marco Lillo, Antonio Padellaro, Bruno Tinti e Marco Travaglio, anche se con quote individuali minori, sono determinanti per qualsiasi decisione rilevante riguardante il giornale, per Statuto.
Roberto Longo & staff