Parigi – Alla conferenza sulle Nouvelles pratiques du journalisme 2013 organizzata martedì 3 dicembre alla Facoltà di Sciences Po, da Alice Antheaume (direttrice della Scuola di giornalismo), si è parlato anche di giornalismo virale e specificamente della vicenda del “Grumpy Cat”, il gatto incazzato che ha totalizzato circa 14 milioni di visualizzazioni su YouTube, in un solo anno.
Grumpy Cat ha un pelo folto, gli occhi azzurri e ha sempre una buffa espressione arrabbiata, ingrugnita. Più umana che felina. Niente di più, niente di meno, ma nonostante ciò il Grumpy Cat ha fatto impazzire Internet dopo che la sua proprietaria ha messo in rete il video a settembre 2012.
Questo gatto, che non incarna nient’altro se non una tendenza alla condivisione virale sulla rete, è stato spessissimo citato alla conferenza parigina, in dubbiosa alternativa al giornalismo impegnato. Quello degli articoli che danno senso e lustro alla professione giornalistica, ma possono essere umiliati numericamente dall’ultima delle stupidaggini, come Grumpy Cat.
In Francia la questione è d’attualità, visto il lancio di Buzzfeed in lingua francese il mese scorso. Proprio quel Buzzfeed che ha fatto del virale la sua strategia dominante e dalla quale ricava quei soldi che altre testate, ben più stimate, possono solo sognare.
Paola Gigliotti & staff FM Magazine
Fonte: LSDI
Vedi anche:
– Editoria virale e giornalismo: il caso BuzzFeed.
– Giornalismo, come scrivere un articolo virale.