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Trovare nuove idee è un vero lavoro!

Storytelling - Trovare nuove idee

Lo sviluppo di nuove idee e di nuove storie è un processo molto gratificante nella scrittura creativa e nello storytelling

È il momento in cui si dà vita alla fantasia e si trasforma l’inesplorato in qualcosa di tangibile e coinvolgente. Ecco perché molti scrittori trovano questa fase entusiasmante.

Gomorra, Squid game, Bridgerton, Game of Thrones, La casa di carta e via dicendo… Se non le abbiamo viste, tutti le conosciamo almeno per averne sentito parlare o letto sui giornali e nei social. Perché sono diventate così famose? Perché gli autori hanno delineato personaggi unici, hanno costruito mondi immaginari, hanno trovato nuovi modi e nuove idee per raccontare una storia. 

Ogni nuova idea è un’opportunità per esplorare nuovi territori della mente e della creatività. E il bello è che non ci sono limiti a ciò che si può immaginare o creare. Inoltre, il processo di sviluppo delle idee e delle storie offre anche la possibilità di esplorare temi profondi e significativi, di dare voce a emozioni e esperienze umane universali e di connettersi con il pubblico in modi potenti e significativi.

In effetti, le serie TV hanno assunto un ruolo sempre più predominante nell’industria dell’intrattenimento di questi ultimi anni. Quali sono i fattori di un così grande successo a livello mondiale? Proviamo a elencarne alcuni:

  1. Qualità delle produzioni: Le serie TV moderne spesso vantano una qualità di produzione paragonabile a quella dei film, con budget più elevati, registi di talento e attori di fama.

  2. Narrazione serializzata: Le serie consentono agli spettatori di immergersi in uno storytelling più complesso e stratificato rispetto ai film, in quanto hanno più tempo per sviluppare personaggi e trame.

  3. Streaming e piattaforme digitali: La diffusione di servizi di streaming come Netflix, Amazon Prime Video, Disney+ e altri ha reso le serie TV facilmente accessibili e ha permesso agli spettatori di guardare intere stagioni in una sola volta, incoraggiando il binge-watching.

  4. Varietà di generi e contenuti: Le serie TV offrono una vasta gamma di generi e contenuti, che vanno dal dramma alla commedia, dalla fantascienza all’horror, soddisfacendo così una vasta gamma di gusti e interessi.

  5. Flessibilità creativa: Le serie TV permettono ai creatori di esplorare storie più complesse e di sviluppare personaggi in modo più dettagliato rispetto ai film, grazie alla loro natura episodica.

Il cantore di storie

Tutto ciò ha contribuito a una crescente popolarità e influenza delle serie TV nella cultura popolare e nell’industria dell’intrattenimento in generale. E si parla sempre più degli showrunner, termine anglofono che in italiano corrisponde più o meno all’autore. Gli showrunner sono gli deus ex machina della fiction seriale moderna anche se in realtà, svolgono uno dei mestieri più antichi del mondo, l’aedo del mondo greco, il cantore di storie dei secoli passati.

Molti sono autori di titoli destinati a diventare cult, in grado talvolta di riformulare l’immaginario collettivo di mondi, personaggi, momenti storici. Ma anche di orientare su idee politiche, scatenando polemiche che inevitabilmente portano finzione e cronaca a contaminarsi.

Gli showrunner sono profumatamente pagati per superarsi in immaginazione e originalità. Vuoi si tratti di trasformare un prof di chimica malato terminale in cuoco di metanfetamine, come ha fatto Vince Gilligan creando Breaking Bad o di portare un boss mafioso dallo psicanalista, come ha fatto David Chase con la saga dei Soprano. Ma alla fin fine per che cosa sono pagati? Per trovare e sviluppare nuove idee.

E la stessa cosa vale per gli scrittori di romanzi, fiction ma anche di nonfiction. Gli storyteller che siano scrittori di libri o di sceneggiature sono costantemente alla ricerca di nuove idee e di nuove storie da raccontare. L’originalità e la freschezza delle idee sono cruciali per catturare l’attenzione del pubblico e per distinguersi nel panorama letterario. Questo processo può essere stimolante ma anche impegnativo, poiché richiede creatività, intuizione e spesso anche ricerca.

Ci sono molte fonti di ispirazione a cui gli scrittori possono attingere, tra cui le proprie esperienze personali, gli eventi storici, le notizie attuali, le osservazioni della vita quotidiana, i viaggi, la fantasia e molto altro ancora. Oltre a trovare un’idea originale, gli scrittori devono anche essere capaci di svilupparla in una trama coerente e coinvolgente, creare personaggi credibili e complessi e trasmettere un messaggio significativo o emozionante attraverso la loro storia.

Per gli scrittori professionisti, le nuove idee arrivano con più facilità perché hanno già acquisito la sensibilità dello storyteller e cioè un modo specifico di ascoltare e vedere l’ambiente e le persone.

Per gli altri, invece, la scrittura creativa è un processo molto lento e meno spontaneo. Poco male! L’importante è che non sia troppo faticoso, perché potrebbe mettere a rischio la conclusione del romanzo dopo due o tre tentativi lasciati in sospeso.

In genere questa situazione rientra nel cosiddetto problema del “blocco della pagina bianca”, più che un problema, si tratta di un sintomo. Sintomo della carenza di una preparazione a monte, fatta di appunti, ritagli, stralci e note che nell’insieme fanno un serbatoio di idee stimolanti per te per nuove trame e sottotrame e un archivio di dettagli per definire o arricchire ambienti, situazioni, comportamenti, reazioni, dialoghi.

Si tratta di un’attività di selezione e di raccolta molto personale che richiede solitamente pochi secondi ogni volta, ma se è costante e continuativa ti fornisce l’archivio che ti serve per scrivere con più scioltezza ma sviluppa anche la tua sensibilità letteraria.

Eugene Schwartz, scrittore americano, ha risolto così. Ha impostato un piccolo timer da cucina a 33,33 minuti e ha premuto il pulsante di avvio. Una volta impostato quel timer, c’erano solo poche semplici regole:

  1. Poteva bere il caffè.
  2. Poteva guardare fuori dalla finestra o la parete.
  3. Poteva sedersi e non fare assolutamente nulla per 33.33 minuti.
  4. Avrebbe potuto scrivere.
  5. Non poteva lasciare la sedia per nessun motivo.
  6. Non poteva fare altro.

Questo è tutto. Di solito si sedeva su quella sedia per qualche minuto finché non si annoiava, e poi iniziava lentamente a digitare. La noia era la chiave. In questo modo, ha scritto tra l’altro nove libri.

Niente di nuovo, comunque! Un po’ più drastico, il nostro Vittorio Alfieri si faceva legare alla sedia dal suo cameriere per non distrarsi mentre studiava e scriveva: volli, sempre vollifortissimamente volli.

Nonostante le sfide, il processo di sviluppo di nuove idee e di storie è uno degli aspetti più gratificanti della scrittura creativa e dello storytelling, poiché offre agli scrittori l’opportunità di esplorare nuovi mondi, di dare vita a personaggi indimenticabili e di condividere le proprie visioni e idee con il mondo.

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